L’Unità verso il ritorno: si fa avanti Guido Veneziani, editore di Stop e Vero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Ottobre 2014 - 20:46 OLTRE 6 MESI FA
L'Unità verso il ritorno: si fa avanti Guido Veneziani, editore di Stop e Vero

L’Unità verso il ritorno: si fa avanti Guido Veneziani, editore di Stop e Vero

ROMA – L’Unità si avvia a una nuova ‘resurrezione’. Per la terza volta nella sua storia il quotidiano fondato 90 anni fa da Antonio Gramsci è stato costretto, a fine luglio, a lasciare le edicole, e per la terza volta si prepara a rinascere. La svolta – anticipata dal Corriere della Sera e confermata dal tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi, al cdr – grazie a Guido Veneziani, editore di riviste di gossip come ‘Stop’, ‘Top’ e ‘Vero’, che si è fatto avanti riservandosi di formalizzare una proposta di acquisto ai liquidatori entro il 31 ottobre.

Veneziani – a quanto si apprende – sarebbe pronto a mettere sul piatto una cifra sui 10 milioni di euro, chiudendo così la partita del concordato e diventando socio di maggioranza della nuova società editrice dell’Unità, nella quale salirebbe anche la quota del Pd (rispetto allo 0.069% con cui era presente nella Nie), lasciando spazio anche all’ingresso di nuovi soci fino a una partecipazione del 44%. Della partita farebbe parte anche Maurizio Mian, già socio di minoranza del giornale, che entrerebbe nella Fondazione costituita dal Pd e destinata probabilmente a rilevare anche il quotidiano Europa, la tv Youdem, oltre alla partecipazione di minoranza nell’Unità e allo svolgimento di alcune attività sotto lo stesso marchio.

Dopo “lunghe settimane di silenzio”, per la redazione è una boccata di ossigeno: il cdr giudica “positivamente l’ipotesi prospettata”, ma chiede un incontro in tempi rapidi con il nuovo editore ‘in pectore’ per avere chiarimenti nel merito “sul progetto di rilancio del giornale, che dovrà prevedere garanzie – sottolinea la rappresentanza sindacale – sia sull’ancoraggio della testata alla sua lunga storia e alla tradizione culturale sia sui livelli occupazionali”. In primo luogo – spiegano dalla redazione – bisognerà capire se l’interesse di Veneziani riguarda solo la testata, e quindi il ‘marchio’ Unità, o il ramo d’azienda, cioè anche giornalisti e lavoratori e in tal caso quali garanzie intenda offrire in termini occupazionali.

Ma c’è anche un problema politico, di coerenza con la tradizione e la storia del quotidiano: un aspetto che aveva spinto la redazione a bocciare come ‘irricevibile’ la proposta presentata nei mesi scorsi da Daniela Santanchè, ‘pasionaria’ del centrodestra. Bonifazi rivendica lo “sforzo del Pd”, parla di “punto di arrivo di una vicenda difficile e dolorosa” e ci tiene a sgombrare il campo dalle polemiche. “In questi mesi – sottolinea – ci siamo confrontati con molti interlocutori interessati alla rinascita dell’Unità.

Nessuno di loro era mosso da spirito di parte e li ringraziamo tutti per la serietà dimostrata. Abbiamo preso una decisione esclusivamente tecnica, che tenesse conto e avesse a cuore i gravi problemi della testata e dei lavoratori”. Di qui la scelta di un editore come partner. All’Unità restano alla finestra, in attesa che dopo settimane di indiscrezioni – si era parlato anche di un interessamento di Matteo Arpe – arrivi finalmente un’offerta concreta. Se l’operazione andrà in porto, il quotidiano potrebbe tornare presto in edicola.