Novara, carabiniere “tradito” dalla compagna: “Ha sentito Simona il 6 giugno”

Pubblicato il 4 Luglio 2010 - 14:11 OLTRE 6 MESI FA

La soluzione del “giallo di Novara” è stata involontariamente facilitata dalla gelosia di Ilaria Mortarini: è stata lei, compagna “ufficiale” di Luca Sainaghi, a fornire lo “scacco matto” che ha incastrato definitivamente il carabiniere di 28 anni per l’omicidio di Simona Melchionda. L’assassino adesso ha confessato e il corpo della vittima è stato ritrovato nelle acque del Ticino: “Luca l’ha sentita il giorno in cui è scomparsa”. Telefonata che era stata invece smentita da Sainaghi.

La Mortarini, 24 anni, non reggeva più i titoli dei giornali, che nei giorni scorsi facevano riferimento a Simona come “fidanzata” di Sainaghi. “Ma quale fidanzata o ex, era solo la sua amante, sono io la compagna di Luca”, ha detto Ilaria alla redazione de La Stampa di Novara, dove si è presentata per raccontare la sua versione.

Poi, nel tentativo di aiutare il suo compagno, lo ha invece incastrato: “Luca ha sentito Simona l’ultima volta il 6 giugno, poi non ne ha saputo più niente”. Peccato che Luca avesse invece riferito agli investigatori di non avere a che fare con la Melchionda da gennaio. A conferma della versione della Mortarini sono poi arrivati i tabulati telefonici.

L’intento di Ilaria era però duplice: da un lato voleva dare manforte a Luca, da subito sospettato numero uno, dall’altro voleva difendere il proprio “onore” e smentire le voci di un’altra suo scappatella del suo uomo con l’amante. Alla fine, però, ha soltanto facilitato il compito degli investigatori.