Pino Rea è morto: giornalista Ansa, ha raccontato gli anni del terrorismo e la strage dei Georgofili

di redazione Blitz
Pubblicato il 7 Luglio 2020 - 12:28 OLTRE 6 MESI FA
Pino Rea è morto: giornalista Ansa, ha raccontato gli anni del terrorismo in Toscana

Pino Rea è morto: giornalista Ansa, ha raccontato gli anni del terrorismo e la strage dei Georgofili (Foto Ansa)

Si è spento all’età di 76 anni Pino Rea (al secolo Giuseppe), giornalista dell’Ansa fino a metà degli anni 2000, quando è andato in pensione. 

Pino Rea è morto lunedì sera, in ospedale a Firenze dove era ricoverato. Nato il 16 maggio 1944 a Grottaglie (Taranto), viveva dal 1975 nel capoluogo toscano, dove si era trasferito per lavorare come cronista al Nuovo.

E’ stato poi corrispondente dalla Toscana per Repubblica (dal 1976 al 1978), passando a Paese Sera per approdare poi alla redazione fiorentina dell’Ansa nel febbraio 1982.

E’ stato soprattutto un giornalista di punta della cronaca giudiziaria. Dalle inchieste sul terrorismo in Toscana alle indagini sui delitti del mostro, dalla strage mafiosa di via dei Georgofili ai rapimenti.

Rea è stato impegnato anche nel sindacato. E’ stato presidente dell’Ast (Associazione Stampa Toscana) e del Gruppo Cronisti, nonché consigliere nazionale della Fnsi.

I funerali si terranno domani, mercoledì 8 luglio, alle 10 nella chiesa di Sant’Ambrogio a Firenze. (Fonte: Ansa).

Pino Rea, il cordoglio dell’Ast

“Profondo dolore” per la scomparsa di Pino Rea è stato espresso dall’Ast Toscana. Il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti che si stringono intorno alla moglie e alle figlie “in un affettuosissimo abbraccio”.

Rea, ricorda l’Associazione, è stato uno “dei cronisti più capaci e stimati”. Nonché “protagonista di battaglie sindacali soprattutto per i diritti dei giornalisti in prima linea e dei meno tutelati”.

“Ci mancheranno il suo slancio e la sua voglia di essere sempre al fianco dei colleghi in difficoltà”.

“Grande appassionato di musica e teatro”,  ricorda ancora Ast. “Rea è stato uno dei cronisti di giudiziaria di punta negli anni delle inchieste sul “mostro” di Firenze”.

E poi “sulle stragi mafiose del 1993, tra cui quella di via dei Georgofili che seguì per l’Ansa con uno scrupolo ed una professionalità che gli assicurarono il rispetto di investigatori e magistrati e l’ammirazione dei colleghi”.

“Forte e continuo il suo impegno nel sindacato – prosegue l’Associazione – dove, oltre ad essere stato presidente dell’Ast, fu componente della Commissione contratto della Fnsi e del Comitato di redazione dell’Ansa”.

“Va ricordato il suo impulso all’Unione nazionale cronisti, al fianco di Guido Columba. Proprio in Toscana, e grazie a Pino, l’Unci ebbe uno dei gruppi di riferimento più attivi”.

“Successivamente, Rea ricoprì la carica di consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti e si distinse fra i promotori di Lsdi (Libertà di stampa diritto all’informazione) e di Isf, Informazione senza frontiere”.