Putin a scuola di tv: da Berlusconi si impara di più che da Stalin

di Antonio Sansonetti
Pubblicato il 3 Giugno 2013 - 09:30 OLTRE 6 MESI FA
Putin a scuola di tv: da Berlusconi si impara di più che da Stalin

Silvio Berlusconi in visita da Vladimir Putin a Sochi, in Russia (LaPresse)

MOSCA – Silvio Berlusconi, un modello a cui ispirarsi per l’amico Vladimir Putin. Il presidente russo sta imparando dall’italiano come controllare i media, soprattutto le tv, per indirizzare l’opinione pubblica. Putin non vuole cambiare mestiere, “da grande” vuole fare ancora il politico (magari fino a 120 anni…), però ha capito che è una professione che passa anche per quella dell’editore.

Il Financial Times ha intervistato uno che il sistema dei media russi lo conosce dall’interno: Derk Sauer, sessantunenne giornalista olandese, maoista in gioventù, poi diventato un tycoon dell’editoria proprio in Russia, dove entrò dal 1989 come fondatore del Moscow Times, quindi come “importatore” delle edizioni russe di Playboy, FHM, Cosmopolitan.

Sauer ha spiegato che il modello di Putin per il controllo dell’informazione non è Breznev o Stalin: “Il leader russo si rispecchia in Berlusconi. Non per niente sono buoni amici. Sanno entrambi che se tu controlli i più importanti canali tv e riesci a farci lì la tua propaganda, potrai andare lontano”.

Scrive Simon Kuper del Financial Times: “Dario Fo ha scritto una commedia nella quale il cervello di Putin è stato trapiantato nel corpo di Berlusconi, ma, stando a quanto dice Sauer, qui si tratta più del cervello di Berlusconi nel corpo di Putin. La ricetta russa è tv italiana, politica cinese e l’aggiunta di una goccia di petrolio”

La tv, insomma, è la priorità di Putin. A differenza di Stalin, ha capito che non c’è bisogno di controllare tutti i canali d’informazione. Per esempio non i giornali e i siti internet, dei quali il Cremlino non si interessa: “Nessuna telefonata, nessuna pressione”, conferma Sauer. Del resto l’80% dei russi si informa attraverso la televisione, e pochissimi sono i giornali che riescono a vendere più di 100 mila copie, in un Paese di 143 milioni di abitanti.

Per questo Putin ha sponsorizzato la repentina ascesa del magnate Jurij Kovalciuk, una storia in cui Nicola Lombardozzi di Repubblica ci vede lo zampino di Berlusconi:

L’esempio più illustre è Angelo Codignoni, storico dirigente di Mediaset, direttore generale della berlusconiana La Cinq e uno dei padri di Forza Italia. Codignoni, dopo aver detenuto numerose cariche, è adesso co-presidente del consiglio di amministrazione della Sts media, una delle holding mediatiche più importanti del Paese, controllata da una sorta di tycoon fatto in casa come il miliardario Jurij Kovalciuk, amico di Putin. […]

Tutto comincia nel 2005 quando il banchiere acquista dal comune di San Pietroburgo la rete locale Trk. Il tutto senza un’asta e a un prezzo incredibilmente basso (20 milioni di euro). Poco dopo avviene qualcosa di più clamoroso. La Trk si aggiudica in una dubbia gara ben 43 frequenze. Segue un decreto di Putin che la trasforma in “canale panrusso” garantendole 40 milioni di euro annui di finanziamento pubblico. La piccola tv di provincia diventa un colosso dell’informazione. Qui tutti la chiamano “Canale 5” ma è solo una singolare coincidenza dovuta al fatto che, quando nacque, era la quinta tv del Paese. La scalata continua. Tre anni dopo, uno scambio di azioni a prezzo di costo tra amici oligarchi, annette all’impero di Kovalciuk altre tv compresa una sbarazzina e quasi bastian contraria come Ren […]

A garanzia di indipendenza del gruppo Kovalciuk c’è una sorta di collegio di controllo formato, in parte, da nomi “liberi” dello spettacolo e dell’arte. Chi lo presiede? L’ex ginnasta Alina Kabaeva, bellissima presunta amante di Putin, conduttrice di un programma in prima serata, e deputata del partito di governo. A completare il quadro generale c’è Ntv, storica tv del dissenso dopo la fine dell’Urss, strappata per poche lire dall’ente di Stato “Gazprom Media” all’oligarca Vladimir Gussinsnskij, arrestato per reati mai provati e costretto a fuggire a Londra. Ntv adesso è specializzata in documentari contro i nemici di Putin.