Dipendenti Rai, uno su 10 fa causa per il posto di lavoro

Pubblicato il 30 Luglio 2012 - 09:38 OLTRE 6 MESI FA
Luigi Gubitosi (LaPresse)

ROMA –  Se fosse uno sport olimpico sarebbe un oro sicuro. Con 1300 “campioni”, i dipendenti Rai che hanno in corso con l’azienda una causa sul lavoro.  Un piccolo e poco invidiabile record visto che a presentarsi dal giudice per motivi professionali, nella tv pubblica, è un dipendente su 10.  Le cifre, sul Corriere della Sera, le dà con precisione Sergio Rizzo:

“Nel solo 2010 ne sono arrivate 285 nuove di zecca, 73 in più rispetto al 2009. La conclusione è che alla fine di quell’anno la Rai ne aveva aperte ben 1.309, a fronte di 13.313 dipendenti in tutto il gruppo”.

Per la dirigenza appena insediata, quella di Anna Maria Tarantola e Luigi Gubitosi, una grana non trascurabile. Le cifre sono state presentate alla Rai dalla Corte dei Conti in una relazione voluminosa, di ben 157 pagine. L’azienda, dal canto suo, si è limitata a dire che trattasi di dati relativi al 2010, tempi passati con altro direttore generale, ovvero Mauro Masi.

Sta di fatto, però, che i costi del lavoro, per la Rai, sono in costante aumento. Ancora una volta le cifre le presenta in modo chiaro Rizzo:

Il costo del lavoro “ha superato di slancio il miliardo di euro: 1.027 milioni, contro 1.014 un anno prima. Il fatto è che pure il piano degli esodi incentivati (ne erano previsti almeno 400), che costano mediamente 108 mila euro a persona, si scontra con la realtà degli accordi sindacali per la stabilizzazione dei precari e delle cause di lavoro che spesso costringono l’azienda ad assumere. Il risultato è che nel 2011 il numero dei dipendenti di tutto il gruppo si è ridotto appena di un centinaio di unità. Mentre l’anno prima, dice la Corte dei conti, gli stipendi pagati dalla sola Rai spa erano saliti a 11.857, contro 11.698 nel 2008: ben 10.110 erano quelli per il personale a tempo indeterminato, 270 in più nei confronti di due anni prima. Ancora. Soltanto i giornalisti in pianta stabile erano 1.675, ma considerando anche i 344 precari si arrivava allo spettacolare numero di 2.019, ridotto un anno dopo a 1.972. Per un costo medio, relativo esclusivamente ai garantiti, pari a 151 mila euro l’anno”.

I conti, insomma, dalle parti di viale Mazzini continuano a non tornare. Perché ogni volta che si prova a imboccare la strada dei tagli, subito le nuove assunzioni bilanciano le uscite, gli esodi e i tentativi di austerity. Pur con un fatturato inferiore, infatti, la Rai ha molti più dipendenti a tempo indeterminato di Mediaset. In tre anni, a Viale Mazzini, hanno ottenuto l’assunzione in 1.121 persone, quasi tutti precari stabilizzati. In totale è l’11% dei lavoratori con l’indeterminato. E se poi le cose non dovessero andare si può sempre fare causa.