Rcs, termine disdetta patto parasociale prorogato al 31 ottobre

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Luglio 2013 - 18:37 OLTRE 6 MESI FA
Rcs, termine disdetta patto parasociale prorogata al 31 ottobre

Rcs, termine disdetta patto parasociale prorogata al 31 ottobre

MILANO – Rcs, il termine della disdetta dell’accordo parasociale è stato prorogato dal 14 settembre al 31 ottobre. Lo hanno annunciato il presidente di Fiat, John Elkan, e quello di Intesa SanPaolo, Giovanni Bazoli. La scadenza del patto resta al 14 marzo 2014. “Ci siamo accordati per ragionare ancora nei prossimi mesi, abbiamo allungato i termini”, ha dichiarato Elkan.

Il termine per le disdette, ha detto Elkann, è stato ”allungato fino a ottobre e questo permette di aver maggior tempo”. In altre parole, ”si è trovato un accordo a trovare un’accordo e dunque di ragionare nei prossimi mesi e di studiare assieme quella che può essere un’evoluzione del patto”.

Più in generale Elkann ha spiegato:

”la riunione è andata bene, innanzitutto i dati presentati fanno vedere che gli ultimi 12 mesi sono stati molto attivi, la società è riuscita a fare tutta una serie di cose e i risultati di questa azione si vedono. Sono positivi, anche perché nonostante una congiuntura difficile la società sta assolutamente mantenendo il piano che aveva annunciato. Anche da parte dei vari pattisti il piano è visto con grande soddisfazione. Da parte di tutti c’è l’assoluta convinzione che sia importante mantenere e garantire la stabilità in modo tale che Rcs porti avanti questo piano”.

Per Giovanni Bazoli

“Intesa Sanpaolo è convinta che l’esperienza degli ultimi anni abbia dimostrato che una proprietà condominiale non funziona e che la società deve essere guidata da una proprietà coesa”.

Secondo le ultime informazioni, Fiat (socia al 20,1%) sarebbe intenzionata a riconfermare il patto, magari in forma più blanda, mentre Mediobanca (socia con il 15,4% oltre alla quota derivante dal consorzio di garanzia), Unipol (5,6%) e Generali (1%) sono pronte ad uscire.

In mezzo ci sono gli altri pattisti, da Intesa Sanpaolo (6,5% più la spettanza del consorzio di garanzia) alla Efiparind della famiglia Pesenti, che ha aderito solo in parte all’operazione e si è diluita dal 7,747% al 3,824%. Adesione parziale anche per la Sinpar dei Lucchini, che avevano in portafoglio il 2,06% di via Solferino e ora si ritrovano con l’1,304%. Francesco Merloni, invece, che non ha sottoscritto l’aumento, passa dal 2,090% allo 0,517%.

Fuori dal patto Diego Della Valle, che è salito dall’8,695% all’8,995%, con il 3,307% in mano alla finanziaria Di.Vi. e il restante 5,688% alla Dorint Holding, mentre i Benetton sono scesi con Edizione dal 4,794% all’1,066%.