Ricariche telefoniche da 5 o 10 euro con un euro in meno, Agcom diffida Tim, Vodafone e Wind

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Dicembre 2019 - 14:55 OLTRE 6 MESI FA
Ricariche telefoniche da 5 o 10 euro con un euro in meno, Agcom diffida Tim, Vodafone e Wind

(Ansa)

ROMA –  Stop alle ricariche telefoniche da 5 o 10 euro che danno però un credito solo di 4 o 9 euro: lo ha stabilito l’Agcom, l’Autorità garante delle comunicazioni, con tre delibere che diffidano Tim, Vodafone e Wind da questa pratica. 

Secondo l’Agcom togliere un euro in questo modo è illecito, anche se in cambio vengono offerti bonus (non richiesti) come gigabyte e telefonate gratis per 24 ore. A molti utenti quelle offerte non interessano, ma ultimamente è diventato difficile trovare le normali ricariche da pochi euro senza questa opzione. Sul caso si sono mosse le associazioni dei consumatori, e Agcom ha dato loro ascolto. 

“Nel corso dell’istruttoria è stato accertato che le ricariche standard da 5 e 10 euro non sono più disponibili presso i rivenditori autorizzati (tabaccherie, bar, edicole, ecc.)”, è scritto nella documentazione dell’Authority. “Da ciò consegue che l’utente che si rivolge a tali canali di vendita per richiedere uno di tali tagli di ricarica (quelli, vale la pena rimarcare, più richiesti dalle categorie di utenti con minore capacità di spesa) è costretto a ricorrere” alla ricarica con un euro in meno “o a scegliere tagli di ricarica di importi superiori”, cosa però non sempre possibile a tutti. 

“Il tenore delle segnalazioni ricevute, sia da parte di singoli utenti che tramite le Associazioni di consumatori sopra menzionate, conferma l’assoluta inconsapevolezza degli utenti circa l’attivazione dell’offerta in luogo di una semplice ricarica”. Per questo motivo gli operatori avranno adesso 30 giorni di tempo per bloccare la pratica.

Dopo la delibera Agcom Vodafone ha fatto sapere che “a partire da gennaio 2020 reintrodurrà i tagli di ricarica da 5 e da 10 euro, con solo traffico telefonico, presso i tabaccai, bar, edicole e ricevitorie”. (Fonti: Agcom, la Repubblica)