Rupert Murdoch, Authority britannica ferma le nozze Fox-Sky

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Gennaio 2018 - 20:36 OLTRE 6 MESI FA
Rupert-Murdoch-Fox-Sky

Rupert Murdoch (Foto Ansa)

LONDRA – Londra blocca Rupert Murdoch. L’acquisizione di Sky da parte di Fox “non è nell’interesse pubblico” britannico e, almeno nella versione dell’accordo attualmente sul tavolo, rischia di rappresentare una minaccia al pluralismo dell’informazione. Lo schiaffo alla famiglia Murdoch è stato assestato dalla Cma, l’autorità per la concorrenza e il mercato del Regno Unito.

La valutazione preliminare dell’organismo di controllo non lascia margini di dubbio: il problema riguarda, o se non altro potrebbe riguardare, la capacità d’influenza (ancor più elevata rispetto a quella che lo ‘squalo’ già esercita da tempo sull’isola) sul fronte dell’informazione.

Come dire che l’accordo non oltrepassa i limiti fissati dalla normativa britannica sotto il profilo della concentrazione industriale nel settore del broadcasting; mentre rappresenta un pericolo per la libertà dei media e delle news poiché potrebbe essere il passaporto per consegnare ai Murdoch un controllo a vasto raggio dell’opinione pubblica e dell’agenda politica del Paese.

Fox ha reagito con una nota in cui si definisce “deludente” la valutazione dell’authority. Ma dovrà provvedere verosimilmente a qualche ‘aggiustamento’ per mettersi al riparo dal rischio che il dicastero della Cultura, a cui spetta l’ultima parola, sia costretto a dire ‘no’ all’operazione.

Una operazione con cui la famiglia Murdoch mira a mettere le mani, attraverso Fox, sul 61% che le manca delle azioni Sky. L’autorità calcola che, nel caso in cui l’affare andasse in porto alle condizioni sinora indicate, i tentacoli del magnate australiano sarebbero in grado di raggiungere tramite giornali, tv e radio un terzo della popolazione del Regno Unito: un bacino d’utenza senza rivali, se si escludono il gigante statale Bbc e la public company Itn.

Per ovviare al problema, la Cma ipotizza tre strade: lo stop all’operazione; la possibilità che Fox venda Sky News; oppure un qualche strumento di garanzia per “isolare” quest’ultima “dall’influenza della famiglia”. “Il tema del pluralismo va al cuore del nostro sistema democratico – ha spiegato Anne Lambert, la presidente del comitato investigativo dell’authority – ed è molto importante che nessun gruppo o individuo abbia troppo controllo sui nostri news media o abbia il potere d’incidere troppo sull’agenda politica” nazionale.

C’è ancora tempo per sistemare le cose, visto che la sentenza finale della Cma è fissata per il primo maggio. Senza contare gli ulteriori 30 giorni lavorativi previsti prima della decisione esecutiva e inappellabile di Matt Hancock, appena nominato ministro della Cultura nel governo Tory di Theresa May.

Nel frattempo, a tagliare il nodo potrebbe arrivare del resto l’ok conclusivo a un’altra e preminente operazione che vede coinvolta la dinastia Murdoch nell’ambito del grande risiko globale sulla scacchiera dei media e dell’intrattenimento: l’accordo di vendita di 21st Century Fox al colosso Walt Disney, ancora al vaglio dalle autorità di controllo Usa.

Questa intesa potrebbe infatti depotenziare la vicenda britannica, laddove il ceo di Disney, Bob Iger, confermasse la volontà di assorbire pure Sky News, a dispetto delle perdite: scenario che alleggerirebbe il peso di Murdoch sul terreno dell’informazione.

Hancock s’impegna comunque a chiudere la partita di Londra nei tempi prefissati, a inizio giugno, attraverso una procedura “il più aperta possibile” al confronto col Parlamento. Ma l’opposizione laburista di Jeremy Corbyn non si fida. E l’ex leader Ed Miliband, ‘bestia nera’ di Rupert Murdoch, vede un’unica via d’uscita contro il sospetto che il ministro possa essere “ricattato”: semplicemente “proibire il deal”.