Ry Cooder canta per salvare Los Angeles Times: “Non lo vendete all’estrema destra”

Pubblicato il 15 Maggio 2013 - 22:53 OLTRE 6 MESI FA
Le proteste contro la vendita del Los Angeles Times

Le proteste contro la vendita del Los Angeles Times

NEW YORK –  Una canzone di protesta nella tradizione di Woody Guthrie e Pete Seeger per salvare il Los Angeles Times dalle mani dell’estrema destra. Ry Cooder, il chitarrista premio Grammy per ‘Bop Till You Drop’, l’uomo che suonava con gli Stones ai tempi di ‘Sister Morphine’, ha contestato in musica la probabile vendita di uno dei quotidiani più progressisti d’America ai fratelli Charles e David Koch.

I due sono tra i principali finanziatori dei Tea Party antitasse e di ogni causa anti-ecologista e anti sindacati grazie ai miliardi accumulati dai loro interessi industriali: impianti di petrolio, gas, raffinerie chimiche, polimeri e fibre che li hanno resi, quanto a ricchezza conglobata, i quarti ‘Paperoni’ della nazione.

”Non vendete ai Koch Brother, non lasciate che i fratelli varchino la porta, non vogliamo il loro take-over, oggi marciamo per questo”, ha cantato Cooder (celebre per la colonna sonora del film di Wim Wenders Paris, Texas oltre che per aver promosso la straordinaria avventura musicale del Buena Vista Social Club) rivisitando l’inno sindacale ‘I Don’t Want Your Millions, Mister’ registrato nel 1941 da Guthrie e Seeger con il gruppo folk Almanac Singers.

L’anno scorso Cooder si era già illustrato in musica durante la campagna elettorale per la rielezione del presidente Usa Barack Obama, con il suo album Election Special, uscito una settimana prima della Convention del Partito Repubblicano. I Koch, due tycoon ultrasettantenni, si sono rivelati negli ultimi anni come i più influenti burattinai occulti della opposizione a Barack Obama. Il loro nome è circolato come quello dei più probabili acquirenti del gruppo Tribune a cui fanno capo, oltre al quotidiano della mecca del cinema, anche Chicago Tribune e Baltimore Sun.

La protesta nel centro di Los Angeles ha radunato centinaia di giornalisti e sindacalisti fuori dagli uffici dell’Oaktree Capital Management, il maggiore azionista del gruppo editoriale. ”L’idea che il Los Angeles Times possa essere acquistato da estremisti di destra è sbalorditiva: da loro non è possibile aspettarsi alcuna oggettività ”, ha detto Glen Arnodo, direttore della La County Federation of Labor mentre i manifestanti preparavano i picchetti.

I reporter del Los Angeles Times non hanno per parte loro fatto mistero della preoccupazione per un possibile take-over: ”Dopo avere fallito nel loro obiettivo di demolire i democratici e il liberalismo, i Koch hanno capito che per la loro strategia è necessario comprare importanti testate”, ha commentato il cartoonista del giornale David Horsey secondo cui ”sarà poco probabile che vogliano voce in capitolo solo sulle pagine editoriali come è prerogativa di ciascun editore. Più verosimile è che vogliano dar vita a una versione a stampa di Fox News”, l’emittente conservatrice di Rupert Murdoch.