Salva Sallusti in Aula: multe e rettifiche, “salvo” web. Resta il “vilipendio”

Pubblicato il 8 Novembre 2012 - 15:58| Aggiornato il 12 Novembre 2012 OLTRE 6 MESI FA
Alessandro Sallusti

ROMA – La commissione Giustizia del Senato ha approvato giovedì scorso il ddl Diffamazione, il Salva-Sallusti, nella versione rivista e corretta di Filippo Berselli, presidente della commissione Giustizia del Senato. Hanno votato contro solo Api e Lega. Ora la legge approda in Aula al Senato domani in una forma riveduta e corretta, anche se pur sempre si tratta di una “legge bavaglio” che, ad esempio, prevede una pena raddoppiata per “vilipendio”, ovvero se si diffama un politico e un’istituzione.

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Nella versione Berselli, il testo cambia ma non nei punti fondamentali. Nel ddl restano infatti le multe fino a 50mila euro, le rettifiche senza commenti e senza limiti di spazio, e anche l’obbligo di pubblicare le sentenze integrali. La diffamazione senza l’aggravante della stampa viene punita con multe fino a 30mila euro. Per i giornali web registrati, invece, verrebbero applicate le disposizioni della legge sulla stampa.

Saltano l’obbligo per gli editori di risarcire il danno con i fondi dell’editoria e la sospensione dall’albo dei giornalisti a seconda dei reati. Scompaiono inoltre le censure ai libri, l’interdizione e le norme punitive per l’editoria. Restano le multe al posto del carcere e la rettifica. Pd e Pdl dicono che adesso l’accordo è “blindato”. Prossimo round martedì 13.
Resta la norma “anti-vilipendio”. Recita il testo:
Chiunque offende l’onore o il decoro di una persona presente è punito con una multa fino a 5mila euro. Alla stessa pena soggiace poi chi commette il fatto mediante comunicazione telegrafica, telefonica o con scritti e disegni, diretti alla persona offesa.