Sciopero dei giornalisti lunedì 26 novembre contro la salva Sallusti

Pubblicato il 22 Novembre 2012 - 11:45 OLTRE 6 MESI FA
Alessandro Sallusti

SALERNO – ”Uno sforzo di solidarietà straordinario per uno sciopero lunedì contro l’ultimo pasticcio giuridico sulla diffamazione”. Lo ha chiesto il segretario Fnsi, Franco Siddi, spiegando che ”la decisione sarà formalizzata giovedì alla luce di quanto farà il Senato”. Siddi, d’intesa con il presidente dell’Ordine Enzo Iacopino, ha spiegato che, ”non essendoci le condizioni per rispettare i 10 giorni di preavviso per il servizio pubblico”, il sindacato ”è pronto a pagare le multe”.

Nella giornata di mercoledì l’Aula del Senato ha infatti bocciato la questione sospensiva presentata dal Pd al disegno di legge salva-Sallusti.”Tra cinque minuti c’è una capigruppo: sta diventando una telenovela”, è stato il commento del presidente del Senato Renato Schifani. A favore della sospensiva si erano dichiarati Idv, Udc e Api, contrari Pdl e Lega Nord.

Duro è stato il commento di Vittorio Feltri. ”Per essere chiari questa mi sembra un’idiozia, una scappatoia che dimostra il livello infimo del nostro Parlamento”. Ha detto a colloquio con Platinette durante la trasmissione di Radio Monte Carlo. ”In 48 anni – ha aggiunto – non sono stati capaci di sistemare una legge che grida vendetta al cielo, visto che è eredità addirittura del codice Rocco del fascismo. Qualcuno arriva a dire che tanto i giornalisti in galera non ci vanno mai, in effetti dal dopoguerra a oggi c’è andato solo Giovannino Guareschi e ora rischia di andarci Sallusti: se non ci va mai nessuno allora togliamola questa legge. Non ha senso prevedere il carcere se poi in carcere non ci si va”.

”Credo che il legislatore abbia la responsabilità maggiore – ha detto ancora Feltri – perché i magistrati, ovviamente ce ne sono buoni e di meno buoni, come in tutte le categorie, se non hanno una legge pessima da applicare non possono fare danni, invece quando la legge è pessima, se ci si aggiunge la discrezionalità di cui gode il magistrato, possono succedere cose strane come quella che è toccata a Sallusti. Ma accade raramente e quindi non ha più senso lasciare il carcere per i giornalisti, l’importante per il diffamato è che ci sia la riabilitazione. Questo può avvenire solamente attraverso il sistema delle rettifiche, ma ci deve essere un protocollo preciso da applicare e i soldi; quando tu fai un incidente con la macchina vuoi essere risarcito”.

Una vergogna inaudita per il senatore Pd, Vincenzo Vita:

“E’ difficile ormai trovare anche le parole giuste per descrivere lo scempio del testo sulla diffamazione. A dispetto dei santi e dei diavoli, una risicatissima maggioranza dell’Aula ha deciso il ritorno dall’inferno, dov’era giustamente finito, di un provvedimento che è quasi una garanzia del carcere per i giornalisti e salva, ipoteticamente, solo i direttori. E’ una vergogna inaudita. Un provvedimento nato per eliminare il carcere, l’ha riproposto persino in modo plateale”.

“Abbiamo ritirato i nostri emendamenti perché non riteniamo che un disegno di legge così squallido possa essere emendato. Faremo di tutto perché non venga approvato e denunciamo la farisaica volontà della destra e della Lega di andare avanti ben sapendo che un simile obbrobrio non serve neppure a risolvere il caso Sallusti ed è verosimilmente destinato a morire”.