Ue contro Google: “Nuove proposte su concorrenza o multa”. Fieg soddisfatta

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Settembre 2014 - 08:52| Aggiornato il 9 Dicembre 2020 OLTRE 6 MESI FA
Ue contro Google: "Nuove proposte o multa". Fieg soddisfatta

Ue contro Google: “Nuove proposte o multa”. Fieg soddisfatta

BRUXELLES – La ‘guerra dei motori di ricerca’ non si ferma, e il gigante Google, che lo scorso febbraio credeva di aver convinto Bruxelles, deve ora presentare “nuove proposte” soddisfacenti se vuole evitare una multa Ue.

La doccia fredda per Mountain View, che era già nell’aria negli ultimi mesi quando i suoi concorrenti si sono scagliati contro i rimedi proposti per chiudere il braccio di ferro con
l’Antitrust Ue, è arrivata con le parole del commissario alla concorrenza Joaquin Almunia. Durante l’estate sono infatti atterrate sul tavolo della Commissione Ue numerose osservazioni “molto, molto negative” corredate di dati, cifre e studi che sollevano “preoccupazioni giustificate” sulle soluzioni proposte da Mountain View per eliminare le distorsioni dovute alla sua posizione dominante sul mercato delle ricerche online.

Google aveva infatti presentato una nuova “proposta di rimedi” a inizio febbraio, la terza in quattro anni, di cui Bruxelles si era inizialmente mostrata soddisfatta ritenendola “adeguata”. Quattro erano infatti le criticità sollevate, nel corso dell’indagine aperta dal novembre 2010, nei confrontidella società americana: le modalità di visualizzazione dei risultati delle ricerche verticali, che svantaggiano i concorrenti.

Secondo, il modo in cui Google utilizza e mostra i  contenuti di parti terze; poi i contratti-capestro di esclusività per la pubblicità, e infine le restrizioni alla portabilità delle campagne pubblicitarie.

Gli accorgimenti presentati per ovviare a questi problemi avevano immediatamente suscitato le critiche di Fairsearch, il gruppo di operatori rivoltosi all’Antitrust Ue (tra cui
Microsoft, Oracle, Nokia, Expedia e TripAdvisor), che ha bollato la proposta di rimedi come “peggio di niente”. Almunia, che aveva deciso di non compiere un nuovo test di mercato, ha dovuto però piegarsi davanti all’evidenza dei numeri.

“Alcuni ricorrenti hanno introdotto nuovi argomenti, nuovi dati, nuove considerazioni – ha affermato Almunia in un’intervista a Bloomberg Tv – ora dobbiamo vedere se Google può trovare delle soluzioni ad alcune di queste preoccupazioni che riteniamo giustificate”.

La palla passa di nuovo nel campo del gigante di internet: Bruxelles è “in contatto”, ma “ovviamente dipende se Google è pronta ad affrontare le questioni” identificate. Altrimenti
l’alternativa che l’aspetta è, ha ricordato Almunia, “l’altra strada della procedura tradizionale”. Ovvero quella che può portare a una multa fino al 10% del fatturato annuo.

Fieg soddisfatta per la decisione Ue. “Vivo apprezzamento” è stato espresso  dal Presidente della Fieg, Maurizio Costa, su quanto riportato dal Financial Times relativamente alle dichiarazioni rilasciate dal Commissario UE per la Concorrenza, Joaquin Almunia, riguardanti l’intenzione di rigettare la proposta di Impegni di Google, nell’ambito dell’indagine antitrust Ue in corso. Almunia ha confermato che “gli impegni di Google appaiono insufficienti a ripristinare la concorrenza nel mercato digitale” e che “le preoccupazioni degli editori appaiono giustificate”.

Gli editori avevano sottolineato come “continuare a consentire ad un soggetto di abusare della propria posizione dominante nella ricerca e nella visualizzazione dei siti web favorendo i propri prodotti e servizi, significasse danneggiare non solo i siti dei giornali, ma anche i consumatori e la generalità delle imprese, pregiudicando la stessa crescita dei mercati”.

Per il presidente della Fieg, “una ricerca non discriminatoria realizzata con criteri imparziali nei confronti di tutti i siti web è prerequisito essenziale per lo sviluppo dei media e delle tecnologie a livello europeo”.

“L’intenzione manifestata dalla Commissione UE a sollecitare un ulteriore confronto con Google alla ricerca di soluzioni più idonee a garantire lo sviluppo concorrenziale dell’attività di produzione e fruizione di contenuti editoriali online – ha concluso – va anche nella direzione della riaffermazione del principio, saldamente e in ogni occasione ribadito dalla Fieg, che l’utilizzo equo e corretto dei contenuti soggetti a proprietà intellettuale è fondamentale, anche e soprattutto per assicurare a tutti i cittadini una informazione libera e di qualità”