“Vendola sceglie Casini, Di Pietro furioso”: prima pagina del Fatto Quotidiano

Pubblicato il 2 Agosto 2012 - 01:20 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Vendola sceglie Casini, Di Pietro furioso”. La prima pagina del Fatto Quotidiano del 2 agosto apre con il leader di Sel che “incontra Bersani e molla l’Idv, a cui solo un mese fa giurava amore eterno. Poi, subissato di critiche sul web, fa una mezza retromarcia”, con l’ex pm Antonio Di Pietro che dichiara: “Lui con l’Udc? Non ci voglio credere”.

La vicenda della trattativa tra Stato e mafia torna in prima pagina con il Quirinale che dichiara: “Mancino e il Sig Zito per noi pari sono”, mentre il Fatto si chiede “sarà vero?”. Non manca poi la preoccupazione per Silvio Berlusconi “nei guai”, con la Began incinta e Mediaset che cola a picco. Il premier Mario Monti ammette “finalmente” al vertice di Helsinki che “lo scudo (anti-spread, ndr) serve anche all’Italia”.

E se il ministro dell’Ambiente Corrado Clini si schiera dalla parte dell’Ilva di Taranto, affermando: “Non è detto che uccida ancora”, sulla vicenda non passa silente la “cattiveria” dal blog Spinoza: “Gli operai dell’Ilva chiedono la riapertura della fabbrica. Sennò come fanno a pagarsi la chemio?”

Marco Travaglio firma poi l’editoriale “Per conto terzi” in cui parla della legge “bavaglio”, la nuova legge sulle intercettazioni in cui “la priorità è tutelare i soggetti terzi che vengono intercettati, ma si trovano fuori dal processo”, come spiegava Michele Vietti del Consiglio superiore di magistratura.

Una giustificazione secondo Travaglio che scrive: “Insomma, pare che lorsignori abbiano trovato un ottimo argomento per far digerire il nuovo bavaglio all’opinione pubblica (i partiti non c’è bisogno di convincerli, specie ora che li spalleggia pure Napolitano). Peccato che quell’argomento nasconda il trucco”. Già, perché la tutela dei soggetti terzi non indagati è già prevista dalla normativa vigente.