NEW YORK – Marissa Mayer, la supermanager che da circa tre anni è alla guida di Yahoo! ha dato alla luce le sue due gemelline. Ad annunciarlo è stata la stessa Ceo su Twitter: “Tutta la nostra famiglia sta alla grande!”, ha scritto precisando che le due bimbe sono nate di mattina presto.
Per chi non la conoscesse Marissa Mayer è la donna che siede in un consiglio di amministrazione con 11 uomini e la sua è la sedia che conta. E’ stata una dei primi ingegneri informatici donna ad essere assunta da Google negli anni ’90 e attualmente ricopre il ruolo di amministratore delegato di Yahoo! Bionda naturale, bella, sexy, di successo e pure mamma. Insomma, una vera e propria icona, che non ha mai creduto alle battaglie femministe.
Già a settembre, quando annunciò di essere in attesa di due gemelline, aveva precisato che si sarebbe presa solo un breve periodo di aspettativa. Del resto lo ha già fatto col suo primogenito, venuto al mondo appena due mesi e mezzo dopo che aveva accettato l’incarico di amministratore delegato di Yahoo! All’epoca, era il 2012, la top manager si prese solo due settimane di congedo durante le quali continuò a lavorare a distanza e fu molto criticata per l’impatto che la sua maternità lampo avrebbe potuto avere su tutte le altre mamme in carriera che sino a quel momento l’avevano guardata con ammirazione.
Le critiche non l’hanno scoraggiata a prendere decisioni impopolari, come quando ha abolito il telelavoro, scatenando la rivolta di molte delle sue dipendenti mamme che così si barcamenavano tra casa e lavoro. “Non stava dando risultati e l’ho abolito. Riguardava soltanto l’1 per cento dei dipendenti”, spiegò. E così si guadagnò il nomignolo di “Stalin della Silicon Valley”. Ma poi dopo il bastone venne la carota: malgrado le sue maternità lampo infatti è proprio grazie a lei se Yahoo! ha esteso il congedo parentale a sedici settimane retribuite per le mamme e otto per i papà, oltre a 500 dollari per le spese di lavanderia, alimentari e la cura del bambino a tutti i neogenitori.
Anche questa volta il tempismo non è stato dei migliori: le due bimbe sono arrivate proprio nel momento più difficile per l’azienda, al centro di una grave crisi che potrebbe portarla addirittura a una vendita a pezzi, compresa la cessione della controllata cinese Alibaba.