Fiammetta La Guidara, la giornalista morta a 50 anni per complicazioni legate alla gravidanza

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Febbraio 2021 - 12:07 OLTRE 6 MESI FA
Fiammetta La Guidara, morta a 50 anni la giornalista che racconta il motomondiale

Fiammetta La Guidara, morta a 50 anni la giornalista che racconta il motomondiale

E’ morta a soli 50 anni Fiammetta La Guidara, giornalista firma storica di Motosprint, conduttrice tv per Nuvolari e collaboratrice per altre testate. Fiammetta La Guidara è morta a causa delle complicazioni legate alla gravidanza che stava portando avanti.

Aggiornamento ore 12:07.

Le prime informazioni, riportare dal Corriere della Sera, parlano infatti di una complicazione legata alla gravidanza, che ha portato un rapido peggioramento delle sue condizioni di salute, aggravatesi irreversibilmente nella notte di martedì. Il trasporto immediato all’Ospedale di “Circolo e Fondazione Macchi” di Varese e il trasferimento nel reparto di Terapia Intensiva si sono rivelati vani.

La carriera di Fiammetta La Guidara

Fiammetta La Guidara è morta lasciando il marito Tarcisio. Prese il patentino A per le moto 125 di cilindrata già a 16 anni. Giovanissima patentata in anni in cui non erano molte le donne che si vedevano alla guida di una moto.

La giornalista per anni aveva lavorato come addetta stampa della Federazione Motociclistica Italiana ed era una grande esperta di corse. Partecipò anche al Rally dei Faraoni in Egitto ed è stata commentatrice ufficiale del Campionato Italiano di Velocità di Motociclismo nelle classi Superbike, Supersport 600 e 125.

Il ricordo dei colleghi

“Nel nostro lavoro da giornalisti 4.0, era una delle poche a saper fare tutto. Scriveva articoli, faceva le telecronache, girava e montava video, scattava foto. E tutto le riusciva tremendamente bene”, scrive in un ricordo commosso il direttore di Motosprint, Federico Porrozzi. “Una professionista seria e preparata, pignola ed euforica. Con un sorriso contagioso”, è il ritratto che ne fa Mario Donnini sul sito InMoto.

Il direttore Porrozzi prosegue così, ancora incredulo: “Ci eravamo scritti anche ieri pomeriggio e, in seguito alle mie inutili rimostranze sul fatto che avrebbe dovuto riposarsi un po’, mi aveva detto: “Fede, mi conosci, non so stare con le mani in mano. E senza scrivere di moto mi annoio”. Stamattina, quando mi sono svegliato e ho saputo prima della scomparsa di Fausto Gresini, avevo già in mente a chi far fare il pezzo di ricordo. La sua delicatezza, anche in queste circostanze, non aveva eguali. E spero che lo stia scrivendo comunque, quel pezzo. Ovunque si trovi adesso”.