MotoGP, dietro il clamoroso ritiro della Suzuki spunta l’ombra di un nuovo scandalo dieselgate

Dietro il clamoroso ritiro della Suzuki dalla MotoGP spunta l’ombra di un nuovo scandalo dieselgate. Inchiesta già partita. Previste multe milionarie

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 8 Maggio 2022 - 13:02 OLTRE 6 MESI FA
MotoGP, dietro il clamoroso ritiro della Suzuki spunta l’ombra di un nuovo scandalo dieselgate

MotoGP, dietro il clamoroso ritiro della Suzuki spunta l’ombra di un nuovo scandalo dieselgate

MotoGP, colpo di scena: si ritira la Suzuki. A fine anno saluterà il Circus e se ne andrà. I giapponesi hanno annunciato la clamorosa decisione al termine dei test del lunedi a Jerez de la Frontera.

Nessuno ne sapeva niente. Nessuno se lo imaginava. Sono caduti giù dal pero letteralmente sbalorditi. A cominciare dal team manager Livio Suppo, nel giro da 28 anni di cui di cui 11 passati in Ducati e 8 alla Honda. Un piemontese tosto, 57 anni, una laurea in Economia , una vita nel paddock.

Difficile che una voce gli sfugga. Eppure è accaduto. Si è limitato a dire: “No comment”. L’addio alle corse farebbe risparmiare alla Suzuki 30 milioni. Tutti licenziati: piloti, ingegneri, meccanici, dirigenti.
Ma cosa realmente c’è sotto  a questa svolta clamorosa, repentina, sorprendente?

UN CLAMOROSO SCANDALO MONDIALE

È il commento di molti siti, di addetti ai lavori, e compagnia cantante. No, i motivi non sono da attribuire al Covid, alla guerra di Putin, al rincaro energetico come sostengono talune anime belle. E come hanno tentato di indovinare gli aruspici un tanto chilo.

Il vero motivo rimbalza dalla Germania: il passo indietro di Suzuki in MotoGP sarebbe collegato ad una notizia emersa circa una settimana fa. E cioè: la Casa nipponica sarebbe finita sotto inchiesta con il pesante accusa di frode. Avrebbe introdotto sul mercato tedesco (e non solo) 22 mila auto con dispositivi di manipolazione sui gas di scarico.

Vero, falso? L’inchiesta – estesa all’Italia –  chiarirà. Forse. Nel frattempo il consiglio di amministrazione della “Suzuki Motor Corporation”, prevedendo una multa milionaria, “è corso ai ripari per accantonare la cifra necessaria“. Di qui la decisione di “tagliare” i costi  a partire dalla MotoGP nonostante gli ottimi risultati sportivi. Questo almeno è quanto hanno scoperto i giornalisti di Spedweek, un Magazine solitamente ben informato.

DANNO DI IMMAGINE AL CAMPIONATO

La Dorna Sports, cioè la società spagnola che gestisce la MotoGP (sede centrale a Madrid, uffici anche a Londra e Tokyo) non ha per niente gradito la decisione giapponese ed ha subito avvertito delle gravi conseguenze che comporta un ritiro non concordato. Insomma è vietato lasciare, pena una multa milionaria; si ipotizzano 20-25  milioni. E chi prenderà il posto della Suzuki? C’è già la fila delle scuderie pronte ad entrare.