Abba / Salta il progetto di un museo sul gruppo a Stoccolma, troppo costoso. I diritti vengono venduti ad un promotore di eventi che realizzerà un tributo itinerante in giro per il mondo

Pubblicato il 29 Giugno 2009 - 11:17 OLTRE 6 MESI FA

Nel mondo ci sono migliaia di musei di ogni tipo. C’è quello sulle toilet a Nuona Delhi e quello sui collari dei cani nel Kent, in Inghilterra. Nato da un’idea di due fan, in Svezia sarebbe potuto sorgere un grande museo dedicato agli Abba, il gruppo pop degli anni’70. Un museo ispirato a quello dei Beatles a Liverpool che sarebbe dovuto sorgere in uno stabile nel porto di Stoccolma e all’interno del quale sarebbe stato possibile registrare con il karaoke le canzoni del gruppo svedese, cantare sul palco con vicino le riproduzioni fedeli dei componenti del gruppo, indossare le tutine attillate bianche e le zeppe altissime che li resero celebri.

Un sogno, quello degli ideatori Ulf e Uwa Westman, che stava per essere realizzato (erano addirittura stati già venduti 3 mila biglietti d’ingresso) ma che si è infranto contro uno scoglio insormontabile: “Money, money, money”, come cantavano gli Abba stessi. Ovvero Stoccolma non ha voluto investire sul progetto, non ha voluto finanziare con circa 21 milioni di euro (235 milioni di corone svedesi) la ristrutturazione di uno stabile nel porto della città.

Perciò la coppia di ideatori si sono visti costretti a vendere i diritti del proprio progetto al miglior offerente, il giovane promotore di eventi Magnus Danielsson, 37 anni, che sta ora progettando una specie di museo itinerante, un tributo agli Abba che toccherà vari Paesi (ma non è dato sapere quali), tranne la Svezia.

In qualche maniera la storia di questo progetto ricalca la carriera della band la cui musica all’inizio venne bollata dagli svedesi come “trita e commerciale”. Sarebbero passati parecchi anni, la maggior parte dei quali passati in giro per il mondo, prima che gli Abba fossero riusciti ad avere successo nella propria patria. E forse succederà così anche questa volta.