Il concerto di Amy Winehouse a Belgrado è stato davvero così pessimo?

Pubblicato il 21 Giugno 2011 - 13:27 OLTRE 6 MESI FA

Foto La Presse

ROMA – Il concerto di Amy Winehouse a Belgrado è stato davvero così pessimo? La risposta a questa domanda sarà molto diversa se invece di porla ai fan che nella capitale serba, che con fischi ed urla hanno commentato la deludente esibizione, la porrete al blogger Alex Needham del The Guardian, che l’ha paragonata alle esibizioni “rock’n’roll”.

Difficile spiegare agli spettatori serbi che hanno pagato fino a 35 euro il biglietto per vedere la loro cantante preferita, cifra che in tale paese spesso equivale, o addirittura supera, lo stipendio settimanale di un lavoratore, che la performance a base di canzoni mormorate e svenimenti sul palco secondo il blogger Needham non è “una vergogna ed una grossa delusione”, come l’ha definito Dragan Sutanovic, il ministro della difesa serbo.

Impossibile che i video postati a raffica su Youtube siano passati inosservati all’occhio del blogger: sono testimonianze evidenti del comportamento della cantante sul palco, con la sua “Valerie” stonata, le scarpe tolte senza apparente motivo, l’interruzione di “Just Friends” per presentare la band, i cui nomi sono stati storpiati. Ma Needham si chiede se al posto della Winehouse ci fosse stato un altro cantante famoso, sarebbe stato ugualmente fischiato oppure considerata la performance live di un genio?

Esempi di profonde differenze musicali tra esibizione in pubblico e disco ascoltato in casa o alla radio nella storia della musica ce ne sono, come ha fatto notare il critico musicale Simon Price su Twitter: c’è Bob Dylan, amante dell’improvvisazione che in un live al Parco di Finsbury di Londra rese irriconoscibile il suo repertorio e fu acclamato come genio ribelle e innovatore. C’è Alex Turner, cantante degli Arctic Monkeys, applaudito quando ha abbandonato il palco a metà Mardy Bum. E poi c’è Robbie Williams, le cui nudità involontarie sul palco rivelate dal Sun, che dagli organizzatori erano state bollate come “problema al guardaroba”, sono state accolte con un sorriso dai fan.

Amy Winehouse ci ha abituati ad i suoi eccessi, a tutti sono noti i problemi legati alla dipendenza dall’alcool, ma ascoltando la performance su Youtube di Back to Black, o anche di Just Friends, Needham non ha potuto dare a meno di notare che si, la canzone era mormorata, ma non così male. Anzi secondo il blogger la Winehouse è una cantante jazz e l’esibizione, benché differente dai dischi, costituisce una reinterpretazione unica ed originale dei suoi pezzi.

Insomma se chiederete a Needham se la performance della Winehouse sia stata pessima la risposta sarà no, perché se si ama la musica e si ascolta un’artista si dovrebbe essere consapevoli che l’esibizione che si vedrà non potrà mai essere perfettamente uguale a quella delle registrazioni. Forse i fan che hanno fischiato la Winehouse hanno dimenticato che sul palco c’era una persona, che avrebbe potuto cantare in playback ingannando i fan e risparmiando così a se stessa fischi, insulti e malcontento.

Se si va ad un concerto perché si vogliono ascoltare i brani con la qualità che contraddistingue le registrazioni, dove mixaggio e pulizia del suono oggi sono possibili in digitale, forse quello della Winehouse non è stato un pessimo concerto, ma il pessimo connubio tra un’artista sregolata e un pubblico che invece di essere lì per la musica della Winehouse, era lì semplicemente per vedere la cantante.