Antonello Venditti: “Io bullizzato fino a 16 anni. Ho rischiato il suicidio molte volte”

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 30 Giugno 2021 - 13:58 OLTRE 6 MESI FA
venditti, foto ansa

Antonello Venditti: “Io bullizzato fino a 16 anni. Ho rischiato il suicidio molte volte” (foto Ansa)

Antonello Venditti  ripercorre una carriera lunga 50 anni con una serie di concerti in giro per l’Italia. Carlo Massarini su La Stampa lo ha intervistato e il cantautore romano ha svelato di esssere stato bullizzato da bambino e di aver pensato molte volte al suicidio.

Secondo Venditti, la società attuale ti trascura “se sei piccolo”. Ammette di essere stato colpito dal bullismo che imperversa, e del suicidio di chi è vittima “perché debole”. Venditti spiega quindi di non capire perché si discuta della legge Zan visto che “il decreto Zan ce l’ ho dentro”. Così, secondo Venditti, dovrebbe accadere per tutti. 

Sul suo debutto avvenuto 50 anni fa, Venditti spiega: “Cantare è un modo per esprimere me stesso e la mia diversità. Non so fare altro che parlare di me. La musica per me è una compagna di vita da sempre”.

Venditti: “Sono stato bullizzato fino a 16 anni. Ho rischiato il suicidio molte volte”

“Sono stato un adolescente molto solo, bullizzato fino a 16 anni. Ero talmente complesso e complessato che ho rischiato il suicidio molte volte. Le canzoni sono nate da quel dolore, anche se a volte, prendi ‘Marta’, mi nascondevo dietro a un altro nome. Adesso ho conquistato tante cose nella mia vita, innanzitutto una certa sicurezza psicologica e spirituale, ma in fondo sono sempre lo stesso”.

Venditti prosegue: “Odio quando mi chiamano maestro. Sono stato maestro di me stesso, mi sono costruito da solo con un linguaggio di scrittura e di canto tutto mio. Quando qualcuno mi dice grazie per le mie canzoni sento una responsabilità verso le persone”. 

“Eh, mi sento come mi sentivo allora, quando volevo morire. Devi essere molto forte dentro, credere in te stesso e credere in quello che sei, io sono convinto che si suicidano solo i giusti, quelli che hanno ragione”.

Venditti: “Ho rispetto per chi si suicida. E’ purtroppo nella nostra paura”

“I colpevoli sono più furbi, magari tentano il suicidio ma poi sopravvivono. Ho molto rispetto per chi si suicida. Il suicidio è nella nostra natura, purtroppo, ma a volte basta una parola per continuare a vivere. Ecco perché c’ è bisogno di amici, di una società che si interessi di te anche se sei piccolo. Ci vorrebbe un amico, sempre”.