Beppe Grillo prepara la sua Woodstock: “Ma i big della musica neanche mi rispondono”

Pubblicato il 21 Settembre 2010 - 09:32 OLTRE 6 MESI FA

Beppe Grillo

Si chiama Woodstock 5 il concerto che Beppe Grillo sta preparando a Cesena per il 25 e il 26 settembre. L’inizio di un tour che lo porterà nelle piazze italiane. “Rispetto a quello originale ci sarà meno fango. Pensi: avremo anche docce e punti di ristoro”, racconta Grillo a La Stampa. Diretta sul canale Play Me (digitale terrestre gratuito e web). Bersani, Silvestri, Gazzè, Fabri Fibra, Bollani, Benvegnù e molti altri. Ma nessun grande nome: “Non rispondono al telefono, si fanno proteggere dagli agenti. All’inizio, per riempire uno spazio da 200mila persone, ho pensato di chiamare un’icona rock. Tipo Ligabue, che aveva aderito al V-Day. Mi filtrava con la segretaria, e mica solo lui. Meglio così: ci sarà solo chi è convinto”.

Non poteva mancare un cenno alla poltica. Vendola piace a Grillo? “Vendola non deve dialogare con me, ma con se stesso. Deve dare risposte sugli inceneritori in Puglia, sull’acqua privatizzata. Fa parte di un partito contro il nucleare, ma anche a favore; contro l’illegalità, ma anche per l’indulto. Ad aiutare la maggioranza, il Pd è instancabile. Ha fatto più Fini in un giorno che il Pdmenoelle in tutta la sua vita”.

E a proposito di Fini? “La sua “ribellione” è tipica delle dittature, dove l’opposizione si fa all’interno del partito di governo invece che al suo esterno. Fini attacca Berlusconi, ma per 15 anni ne è stato reggicoda entusiasta. Ho buona memoria, altri no e lo esaltano come accadde con Veltroni”.