Caparezza: “Mi piacciono padre Pio e Grillo. Ma la fede mi fa paura”

Pubblicato il 15 Marzo 2012 - 13:25 OLTRE 6 MESI FA

Caparezza (Foto LaPresse)

MOLFETTA (BARI) – Trova simpatico Padre Pio e apprezza Gaetano Salvemini, segue Beppe Grillo e crede che Nichi Vendola in Puglia stia facendo bene: Michele Salvemini, in arte Caparezza, si racconta in un’intervista al Corriere della Sera.

Sull’impegno civile, rappresentato benissimo dalla sua canzone “Non siete voi”, dice: “Intanto non è finito il berlusconismo. Molte persone non sono migliori dei politici che criticano. Io non sono contro la politica; penso ancora che possa cambiare le cose. Sono pronto a seguire un uomo che creda davvero nel bene comune. Però non lo vedo. Un politico che mi piace c’è. Gaetano Salvemini. Non perché era anche lui di Molfetta, e portava il mio stesso cognome. Ma perché è sempre stato contro: antigiolittiano quando c’era Giolitti, antifascista quando c’era il fascismo. Oggi siamo in piena emergenza sociale. Sto guardando dvd e libri sul giovane Hitler, sull’avvento dei fascismi, perché vedo cose che ricordano gli anni Trenta: quando la gente è disperata può fare scelte disastrose”.

Su un tema caldo dell’attualità, l’alta velocità in Val di Susa, Caparezza dice: “Sono contro l’alta velocità in Valsusa, e sono stato rimproverato per questo. Mi sono sentito dire: ‘Lei non farà di mio figlio un no Tav!’, come se fosse sinonimo di violento; e ciò è inaccettabile. Vedo però che al movimento si accodano altri tipi di antagonismi. Trovo più genuina la protesta dei valligiani”.

Sulla violenza che c’è stata, dice: “C’è stata anche nel ’68, che pure era un movimento giusto. Le lotte sociali hanno queste controindicazioni. Effetti collaterali. Nati dalla frustrazione di non contare nulla”. Ma con la frustrazione non ha mai impedito al cantante di votare “Sempre. A sinistra, anche se a volte cambio partito, in base alle persone”.

Alcuni che secondo lui hanno fatto bene sono Beppe Grillo e Nichi Vendola:  “Grillo fa politica da tempo. Certe cose sul degrado ambientale le ho imparate ai suoi spettacoli. Qui in Puglia sta lavorando bene Vendola”.

Sulla Puglia Caparezza si addolcisce:  “Sono molto legato alla mia terra. La pugliesità esiste. Ed è fatta anche dai valori della tradizione. Non sono attratto dalla movida. Per me è fondamentale la famiglia, i legami di parentela: è importante far parte di qualcosa che va oltre te stesso, in cui non sei al centro”.

Parlando della sua altra grande passione, la musica, Caparezza dice che “La musica che amo mi ricorda un piatto pugliese, riso patate e cozze. Credo nella commistione di generi che non dovrebbero sposarsi, e invece stanno bene insieme: ska, rock, pop, jazz, rap”.

Apprezza anche un’altra celebre personalità pugliese, padre Pio. “Mi è molto simpatico, dice. Non dimentichiamo che fu perseguitato dalla Chiesa ufficiale. L’idea dei devoti che lo sommergono di richieste torna in una mia canzone, “Messa in moto”, in cui immagino che Dio esasperato dalle preghiere si sfoghi con un giro in Harley Davidson. Anche se devo riconoscere che, più di Padre Pio, mi ha ispirato Odifreddi”.

Ma Caparezza non si definisce ateo, bensì “agnostico. Non so se Dio esiste, non so cosa ci sia dopo la morte. Ma trovo l’ateismo consolatorio. Più della fede. L’idea che esista un’altra dimensione, di essere osservato da qualcosa che non riesco a vedere, mi fa paura. Ho bisogno di tenere a bada i miei demoni”.