Gianna Nannini a Vanity Fair: “Ho la tendinite a causa del tiralatte”

Pubblicato il 17 Novembre 2011 - 19:26 OLTRE 6 MESI FA

La copertina di Vanity Fair

ROMA – “Dopo questo disco esco di scena per un po’, sparisco, mi dedico a mia figlia e inizio a lavorare al nuovo album”. Gianna Nannini, intervistata da Vanity Fair, che le dedica la copertina, confessa i suoi progetti futuri e la sua vita da mamma. “È che a stare dietro a Penelope consumo un sacco di energie. Passano le ore senza che me ne renda conto. Mi dimentico di tutto, a volte anche di mangiare”.

Gianna si tocca il braccio destro. Spiega che a causarle l’infiammazione del tendine è stato il tiralatte: “Il primo mese ho allattato Penelope al seno, poi sono passata al biberon perché per lei era più facile. Per questo ho cominciato a usare il tiralatte che, però, mi ha provocato questo problema: un casino quando dovevo tenerla in braccio per addormentarla”. Da qui l’esigenza di una ninnananna a prova di bomba. Ovvero: “Ho inventato Parapaponzi Parapaponzi la ninnananna degli stronzi, che funziona sempre”, ride mentre la canta.

Come si aspettava che fosse Penelope? “Con tanti capelli. E, infatti, ne ha tantissimi. E ha anche una voce pazzesca. Mia madre mi ha detto: Oh Gianna, ma la tu’ figliola c’ha la voce più bella della tua. Del resto abbiamo messo il cordone ombelicale sotto la rosa. È una tradizione toscana: se prendi un pezzettino di cordone e lo seppellisci nella terra vicino a una pianta di rose, alla bambina verrà una bella voce. La mia mamma lo aveva fatto con il mio e io ho fatto lo stesso con il suo, nel giardino della nonna”.

“Io ho fatto solo una cura contro l’infertilità per rimanere incinta più facilmente. Niente bombe ormonali. Parecchie mie amiche hanno fatto le terapie di cui parla lei e, in effetti, si sono rovinate la salute. Io, invece, non solo non sono ingrassata, ma sto molto meglio di prima. È scientificamente provato che fare un figlio dopo i cinquant’anni fa bene: aiuta il ricambio delle cellule. Mi è pure migliorato il fisico. Dovrebbe vedermi nuda”.

E a proposito delle difficoltà nel conciliare l’impegno della maternità con la carriera afferma: “Forse una mamma che nella vita ha raggiunto quello che voleva può dare qualcosa in più a un figlio. Non è detto che una donna di una certa età debba essere per forza una cattiva madre. Anche essere troppo giovani può essere un problema. Bisogna aspettare, vedere come crescono i figli. Se è stato sbagliato oppure no, lo si può dire solo dopo”.