J-Ax riscopre la fede la preghiera: “Con il Covid ho visto la morte da vicino”

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 30 Agosto 2021 - 10:11 OLTRE 6 MESI FA
j ax foto ansa

J-Ax riscopre la fede la preghiera: “Con il Covid ho visto la morte da vicino, c’è una memoria di Dio che non si cancella” (foto Ansa)

J-Ax è tornato a pregare. Il rapper, vero nome Alessandro Aleotti, lo racconta al Corriere della Sera. La causa del suo avvicinamento alla fede è stato il Covid: “Ho visto la morte da vicino così ho riscoperto la fede e la preghiera”.

J-Ax: “Ho riscoperto fede e perghiera. Con il Covid ho visto la morte da vicino”

J-Ax racconta che la fede l’aveva scoperta da bambino. Da grande se n’era “dimenticato” pur avendo seguito tutti sacramenti, matrimonio incluso. La riscoperta è avvenuta con il Covid: la fede non era morta ma semplicemente addormentata, a suo dire. La paura della morte è stato quindi un modo per risvergliare il sentimento.

Per J-Ax la preghiera è come un imprinting. Quando è stato male ha sentito che stava rispuntando dentro di lui. “È come un imprinting. Ti scopri a recitare quelle preghiere che ti avevano insegnato da bambino. La notte non dormivo e chiedevo che la malattia non arrivasse ai polmoni”. Oltre alla guarigione, la preghiera del rapper era indirizzata ai suoi cari. Primo fra tutti suo figlio Nicolas di 4 anni.

J-Ax, al Corriere della Sera spiega ancora: “Qualsiasi uomo, anche il più ateo quando vede la fine da vicino si appella a qualcosa di superiore. Può essere Dio o ogni altra entità a cui ti aggrappi”.

J-Ax e il covid

L’ex leader degli Articolo 31 racconta come ci si sente con il Covid: “Quando ho avuto il Covid, lo scorso aprile, ero terrorizzato. Avevo mal di ossa, ma era un mal di ossa mai provato prima, mal di stomaco, ma un mal di stomaco mai provato prima, lo stesso con il mal di testa. Era qualcosa di esageratamente più forte rispetto a come siamo abituati. La sensazione è che il tuo sistema immunitario stia fronteggiando qualcosa a cui non era abituato. Lo avverti proprio”.

Come è stato, per J-Ax, il post Covid? “Avercela fatta ad affrontare una situazione così, psicologicamente, dà un po’ di autostima. Oltre alla botta di fortuna per esserne usciti hai la sensazione di essere riuscito a gestire qualcosa di grosso. Sono sicuro che il Covid è la sfida epocale della nostra generazione. Averlo superato mi ha portato a schierarmi anche per un mondo meno egoista, rafforzando la mia propaganda sui vaccini che mi ha portato molti hater no-vax e minacce, anche di morte”.