La drag queen Paola Penelope a Fedez: “Ecco cos’è accaduto davvero girando il tuo video Mille”

di redazione Blitz
Pubblicato il 16 Giugno 2021 - 14:24 OLTRE 6 MESI FA
La drag queen Paola Penelope a Fedez: "Ecco cos'è accaduto davvero girando il tuo video Mille"

La drag queen Paola Penelope a Fedez: “Ecco cos’è accaduto davvero girando il tuo video Mille” (foto Facebook)

“Caro Fedez, come sai sono stata ingaggiata per girare il tuo video clip Mille. Credo tu debba sapere cosa è accaduto durante la tua assenza”: inizia così il lungo post di Paola Penelope, drag queen coinvolta nel video del rapper milanese insieme ad Orietta Berti e Achille Lauro. 

“Ho provato a scriverti attraverso i tuoi canali social ma, ovviamente, con tutti i messaggi che ricevi ogni giorno credo sia molto difficile leggere e gestire tutto – scrive su Facebook Paola Penelope – . Quando ho ricevuto la chiamata ero felicissima che un cantante famoso, e che ultimamente si è molto speso per la comunità LGBT, avesse pensato ad utilizzare la figura delle Drag Queen in un grande progetto, non solo per dare colore ma anche per l’aspetto sociale che rappresentiamo e che spesso viene dimenticato. Devo dirlo fuori dai denti: sono stati due giorni di lavoro da incubo!”, lo sfogo di Paola Penelope. 

“Premetto che le Drag Queen avrebbero dovuto far parte della band e delle damigelle, ma è ormai evidente che non è stato così; cercherò di spiegare “brevemente” i motivi. Il primo giorno le drag queen sono state convocate alle ore 12:00, e come indicato eravamo pronte dalle 15:30; alle 19:00 io ho girato una scena con Achille Lauro e alle 20:00, insieme alla mia collega, una scena corale in cui dal centro siamo state passate alle estremità. Alle 21:30 siamo andate a casa”.

Lo sfogo della drag queen Paola Penelope su Facebook per il video di Fedez

(…) “A fine giornata ho parlato immediatamente con il nostro referente per capire meglio e per comunicare che se la nostra presenza fosse fuori contesto (come mi era sembrato) avremmo potuto anche non tornare il giorno seguente, ma ci è stato assicurato che il giorno successivo avremmo girato le nostre scene”.

Ma così non è stato: “Il secondo giorno dovevamo essere pronte alle 9:30, quindi ci siamo svegliate all’alba per truccarci visto che la convocazione era alle 7:30 e temevamo di non ultimare la preparazione in sole due ore; sfortunatamente, però, il “giochino” è stato lo stesso: alle 12:30 siamo state chiamate a bordo piscina ma, improvvisamente, qualcuno ha deciso di spostarci sulla terrazza. Da qui è iniziato il dramma. Allo stop di questa scena “colossale” sentiamo l’aiuto regista dire al megafono “Dite alle trans di mettersi all’ombra”; la mia reazione, ovviamente, è stata tempestiva ed ho detto subito ”Ok, vado a casa. Arrivederci!”.”. 

Quindi Paola Penelope chiarisce il senso delle proprie critiche: “Intendiamoci, essere chiamata “trans” non è un’offesa, anzi, ma lì ho avuto la certezza che la regia non avesse la consapevolezza della figura della Drag Queen e che la nostra presenza non avesse alcun senso. Decido di abbandonare il set, vado in camerino per struccarmi, e arriva subito l’aiuto regista a scusarsi dell’accaduto dicendo che dalla terrazza avevamo sentito male. Ho tentato di spiegare più volte che non mi ero offesa per la parola trans, ma che avevo finalmente avuto la certezza che stavamo solo perdendo tempo e che se volevano un trapezista era inutile chiamare un domatore di leoni; parole inutili, perché era evidente che le mie spiegazioni non fossero recepite”.

A quel punto “arriva il produttore in camerino che mi spiega il suo punto di vista riguardo la scelta etica delle drag queen e mi chiede di restare perché, nel pomeriggio, avremmo girato la nostra scena. Decido di rimanere, anche con qualche senso di colpa per aver dubitato della loro buona fede, e alle ore 17:00 ritorniamo sul set. Indovina? Nonostante tutto, riviviamo nuovamente la situazione del primo giorno: in mezzo a 40 persone, dal centro passiamo ai lati”.

Paola Penelope, Fedez e l’impegno per la comunità Lgtb

“Ecco il valore aggiunto: il valore del nulla, e probabilmente fare i fighi per aver messo due drag queen in “controluce” in un video che in estate vedranno 60/90 milioni di persone. (…) Ognuno può fare ciò che vuole, ma personalmente se avessi saputo del trattamento riservato, non avrei mai accettato. Questa è la triste storia della mia esperienza nel tuo video, caro Fedez. E la racconto a te e a tutti quelli che la leggeranno solo per ricordare che per difendere i diritti di un’enorme comunità, come quella LGBT, non basta esporsi pubblicamente in tv, bisogna farlo ogni giorno, anche nel quotidiano, anche scegliendo uno staff che ci rappresenti. Le battaglie che noi dobbiamo affrontare quotidianamente per l’accettazione e la normalizzazione del pensiero comune altrui, sono molte, e partono dai piccoli gesti. Come quello di rispettare ogni lavoratore e dare valore ad un figura come la nostra che ancora oggi è oggetto di scherno e mortificazione”. 

Il commento di Luxuria sulle Drag Queen, Fedez, Orietta Berti e Achille Lauro

In merito alla polemica ha preso posizione Vladimir Luxuria che a Adnkronos ha spiegato:

“Non mi sento di colpevolizzare né Fedez né la Berti Lauro per quanto accaduto. Ricordiamo che i protagonisti di questo video sono tre e tutti e tre sono molto gay-friendly”, ha detto l’ex deputata di Rifondazione comunista e attivista Lgtb. “Lauro ha fatto tante dichiarazioni contro la maschilità tossica -ha aggiunto Luxuria – l’ho avuto ospite lo sorso anno al Festival del Cinema Lgbt dove ha portato una sua opera d’arte dal titolo ‘Love is love’. Orietta Berti è ormai un po’ un’icona del mondo Lgbt, tante Drag Queen hanno fatto la sua imitazione e poi c’è Fedez ovviamente che conosciamo tutti per le sue dichiarazioni”.

Riguardo all’accaduto, dice Luxuria, “di come sono state trattate le Drag Queen e del fatto che sono state disattese delle promesse credo che sia responsabile il regista e non Fedez. Io prima di accusare vorrei capire quanto è accaduto. Lauro, Berti e Fedez secondo me non c’entrano nulla, neanche lo sanno. Faccio un appello al regista affinché fornisca una spiegazione. Fedez è una persona molto sensibile, non escludo che dica qualcosa”.

Luxuria tiene a sottolineare però che ”può succedere che nel cinema o in televisione salti qualche ospite all’ultimo minuto o che decidono di non mandarti in onda o che fai un video e non ti si vede bene e questo non è automaticamente da collegare alla transfobia. Se hanno deciso di chiamare le Drag Queen vuol dire che le volevano. Sono sicura che Fedez farà in modo che il regista chiarisca questa situazione”, conclude.