Ligabue: “Mio figlio Lenny nato dopo che ne avevamo persi due, fu il giorno più bello”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Maggio 2021 - 15:23 OLTRE 6 MESI FA
Ligabue: “Mio figlio Lenny nato dopo che ne avevamo persi due, fu il giorno più bello”

Ligabue: “Mio figlio Lenny nato dopo che ne avevamo persi due, fu il giorno più bello” (foto Ansa)

2Intervistato dal Corriere della Sera, Luciano Ligabue ha parlato della nascita dei suoi due figli, Lenny e Linda:

Il Luciano Day? Nel bene — quelli nel male preferisco saltarli — sono stati la nascita dei miei due figli. Lenny è nato prematuro, con parto cesareo, durante le riprese di Radiofreccia. È arrivato dopo la brutta esperienza di un paio di figli persi con la mia ex moglie. Ricordo la tensione prima e il sollievo poi. E poi c’è stata Linda: 17 ore di travaglio, altro che l’intensità di 3 ore di concerto. Se nella vita devo scegliere, butto dalla torre i concerti”.

Ligabue: “Fedez? Se mai avessi avuto sentore di limitazione di parola me ne sarei sempre andato”

Inevitabile un ritorno sul fatto del momento, la protesta di Fedez sul palco del Concertone del Primo Maggio, un episodio che la musica vera e propria la sfiora soltanto ma che riguarda gli artisti molto da vicino. “Se mai avessi avuto sentore di limitazione di parola me ne sarei sempre andato”, commenta Ligabue che conferma di appoggiare la causa di Fedez, il ddl Zan: “Da sempre credo che ognuno abbia il diritto di amare e di essere amato come e con chi gli pare. Quel diritto va protetto con ogni misura e attenzione possibile e qualsiasi discriminazione, offesa e violenza contro gay, donne, transgender o disabili va punita a dovere. Chi dichiara che se avesse avuto un figlio gay lo avrebbe bruciato nel forno si commenta da solo”.

Ligabue e le nuove canzoni: “Sono uno che ha sempre scritto tanto”

E adesso che i concerti dal vivo sono sospesi in un limbo, Ligabue sta impiegando il tempo per scrivere le sue prossime canzoni: “Sono uno che ha sempre scritto tanto e, fortunatamente per tutti, ha anche buttato via tanto. Stephen King ogni giorno scrive un tot di parole. Non sono fissato come lui, ma credo che quel metodo mi tenga lì, sul lavoro di scrittura, e a volte finisce che mi sorprendo e da quel magma esce una canzone”.