Lucio Dalla, Cei: “Funerale non è uno spettacolo, meglio niente canzoni”

Pubblicato il 2 Marzo 2012 - 15:23 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il funerale non e' uno spettacolo, non deve solo ''esaltare'' la figura del defunto. E, ha detto oggi mons. Alceste Catella, vescovo di Casale Monferrato e presidente della Commissione Cei per la Liturgia, ''spero che nel funerale di Lucio Dalla non vengano messi dischi con le sue canzoni. Dopo di che, noi non abbiamo i carabinieri per andare a impedirlo''. Del tema si e' parlato oggi in una conferenza stampa della Cei in cui veniva presentata la nuova edizione italiana del ''Rito delle Esequie''.

''Le esequie cristiane non sono uno spettacolo, anche se utilizzano la ricchezza e pluralita' di codici della liturgia'', ha detto il portavoce della Cei, mons. Domenico Pompili, secondo cui oggi ''la morte e' un fatto privato per le persone 'comuni' o pubblico per le celebrita''', per le quali e ''un evento che si consuma sotto i riflettori, un 'media event' che fa notizia per un paio di giorni e regala un po' di visibilita' a qualche personaggio, o produce un po' di 'retorica della pieta' a distanza'''. ''E chissa' cosa avverra' per il funerale di Lucio Dalla'', ha aggiunto mons. Pompili.

Per mons. Angelo Lameri, dell'ufficio Liturgico Nazionale della Cei, contro la ''spettacolarizzazione'' delle esequie funebri, ''occorre stare attenti, ad esempio, a non circondare in chiesa la bara con oggetti o elementi che vogliono solo esaltare la persona defunta. Da parte nostra c'e' la preoccupazione che nel simbolismo, nei gesti, anche nei canti, come nel caso di mettere un disco durante il rito perche' il ragazzo defunto amava tanto quel particolare cantautore, ci sia l'intento di esaltare la persona''.

Mons. Catella, poi, ha avvertito che ''nei riti funebri non si facciano eccezioni di persone''. E anche nei funerali di Dalla non vanno messi dischi con sue canzoni? ''Io spero che non li mettano – ha risposto a margine dell'incontro -. Dopo di che, noi non abbiamo i carabinieri per andare a impedirlo''.