“Steve Jobs ascoltava i vinili” perché “meglio dell’iPod”

Pubblicato il 2 Febbraio 2012 - 17:15 OLTRE 6 MESI FA

Foto LaPresse

SAN FRANCISCO – Steve Jobs, nel segreto della sua dimora, ascoltava vinili… perché suonavano meglio del suo iPod. Pioniere della musica digitale, ha rivoluzionato il modo di ascoltare e acquistare canzoni, ma per la sua collezione personale preferiva i cari e vecchi dischi di vinile.

La rivelazione è del rocker Neil Young che, intervenuto a una conferenza ha rivelato il paradosso del terzo millennio: l’inventore dell’iPod preferiva il suono del vinile a quello digitale e compresso degli mp3.

Young ha raccontato che, prima della scomparsa di Jobs, stavano considerando l’idea di creare un format musicale che permettesse di riprodurre suoni più fedeli all’originale e dunque meno compressi.

“I moderni formati, come gli Mp3, sono convenienti ma non corrispondono al suono originale della musica” ha detto il cantautore e chitarrista canadese.Il format acustico auspicato dal duo Young-Jobs, invece, avrebbe dovuto contenere il 100 percento dei suoni creati in studio rispetto al 5 per cento dei formati compressi.

Ma, ha aggiunto, a causa delle dimensioni dei files, un dispositivo potrebbe contenere solo 30 album e ogni canzone impiegherebbe più di 30 minuti per essere scaricata. Per la leggenda del rock Neil Young ci vorrebbe un “riccone” che possa mettere a punto un progetto simile. Poteva essere Jobs, l’unico all’atezza del compito, se “fosse vissuto abbastanza a lungo”.

Uno dei nei dell’era digitale, secondo Young, è che ha costretto gli individui a scegliere tra qualità ed economicità. Il punto è proprio questo: “viviamo nell’era digitale e, sfortunatamente, la nostra musica si sta degradando, non certo migliorando”, ha detto sottolineando che certamente la musica in formato MP3 sia più economica ma rappresenta una perdita della qualità.