Ornella Vanoni: “Giorgio Strehler è l’uomo che più mi ha amata. Gino Paoli mi tradiva sempre”

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Giugno 2019 - 16:40 OLTRE 6 MESI FA
Ornella Vanoni: "Giorgio Strehler è l'uomo che più mi ha amata. Gino Paoli mi tradiva sempre"

Ornella Vanoni: “Giorgio Strehler è l’uomo che più mi ha amata. Gino Paoli mi tradiva sempre” (Foto Ansa)

MILANO – “Ero bellissima ma infelice e timidissima. Giorgio Strehler è stato l’uomo che mi ha amata di più. Gino Paoli mi tradiva”: Ornella Vanoni si confida in una intervista a Candida Morvillo per il Corriere della Sera. 

Adesso, a 84 anni, Vanoni si dice ancora innamorata, ma in un modo molto diverso dal passato. “A 60, ho preso una di quelle tranvate… Ho confuso la durezza con la forza. Non voglio neanche nominarlo, era arido e permaloso, io sono ironica, può immaginare il disastro”.

Ma adesso nella sua vita c’è un altro uomo, Pino Roveredo, 64 anni, scrittore Premio Campiello 2005: “Sono innamorata. Non c’è sesso, ma un amore poetico, virtuale. Ci vediamo poco, lui sta a Trieste, io a Milano”. Con lui, dice, è un “amore eterno, che non si consuma perché lui è complicato. Non cerco storie convenzionali. A 80 anni, il sesso non ti riempie il cuore e a convivere ti viene l’orticaria. Ho i miei vizi, voglio vedere Netflix fino all’alba”.

L’interprete ha ripercorso i suoi esordi al Piccolo di Milano: “Avevo una cicatrice da tisi sul collo, di cui mi vergognavo. Soffrivo la timidezza. Per vincerla un’amica mi spinse a tentare la scuola del Piccolo”. E Strehler s’innamorò di lei. “Il primo anno seguiva in auto il mio tram. Poi mi accompagnò a casa e fu amore”. Ma fu scandalo: lui era sposata. Era il 1954 e il divorzio in Italia non c’era. “Giorgio era un tale genio e la passione mi ha talmente travolta… A papà venne meno la voce. Vivevo al Piccolo, dormivo con Giorgio. È stato l’uomo che mi ha amata di più”.

Ma lei lo lasciò: “Mi faceva soffrire, aveva vizi che non potevo sopportare. Però mi ha fatto scoprire la cultura. Lui parlava e io stavo zitta: avevo solo da imparare. Ha intuito che potevo cantare, mi ha fatto scrivere le canzoni della mala”.

Poi ci fu la storia con Gino Paoli, ma nel 1960 sposò il produttore Lucio Ardenzi: “Non sapevo cosa fare di me. Mi ero lasciata con Strehler che era sposato, amavo Paoli che era sposato, incontro Ardenzi, mi sposo. Paoli mi tradiva in continuazione. Poi, non lo trovavo mai. E piangevo. L’ho lasciato col cuore che era uno spezzatino. Sua moglie mi disse: “Se me lo porti via, non vivo”, io me ne andai. Lui mi ha dato la colpa d’essere sparita e si mise subito con Stefania Sandrelli”.

La sua vita, tra successi e grandi amori, non è stata però sempre facile: “Ero bellissima, ma non mi amavo. È stata una fortuna: se no, perdi l’autocritica e fai errori. Dicevano che ero sensuale. Ma è perché, a 14 anni, avevo l’acne e la cicatrice e mandavo avanti il corpo, in shorts e zoccoli alti. A Paraggi pigliavo multe per oltraggio al pudore. Ho sofferto di depressioni gravi. Mi ha salvato un grande psichiatra, che mi segue ancora. Chi butta gli psicofarmaci è pazzo. La mia patologia è semplice: soffro d’ansia, non dormo, dopo tre mesi che non dormo, cado in depressione. Ho fatto Sanremo due anni fa, poi ho avuto un anno vuoto ed ero triste, ora lavoro tanto e sono rinata”. (Fonte: Il Corriere della Sera)