Paul McCartney: “Parlo ancora con John Lennon…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Gennaio 2014 - 15:39 OLTRE 6 MESI FA
Paul McCartney, parlo ancora con John

La copertina di Rolling Stones dedicata a Paul McCartney

LONDRA – L’aldilà, l’ossessione per il sesso, la musica: Paul McCartney si racconta in un’intervista a Rolling Stone, che gli dedica la copertina con una foto vintage, a pochi giorni da un anniversario speciale, il 50/mo anniversario dell’esordio dei Beatles in America, il 9 febbraio 1964, prima apparizione all’Ed Sullivan Show. Per ricordare l’inizio della Beatlesmania è in preparazione il Grammy Salute to the Beatles, cui dovrebbero esibirsi lo stesso Paul con Ringo Starr, il 27 gennaio per andare poi in onda sulla Cbs il 9 febbraio.

Nell’intervista, McCartney, che alla fine del 2013 ha pubblicato New, il primo album di inediti dopo molti anni, racconta: ”Quando non sono sicuro di una cosa la passo a John. Lui mi dice: No amico, questo non lo puoi fare. Va bene, hai ragione. E se facessi così?. Molto meglio. Insomma, ne discuto con lui come se fosse ancora con me. È una cosa molto importante, lo faccio spesso, è un’abitudine che non voglio perdere”, dice nell’intervista. A McCartney ha sempre dato fastidio il cliché secondo cui nei Beatles John Lennon era il genio creativo sregolato e lui la spalla, quello buono e con le fossette carine, nonostante Paul abbia scritto tonnellate di canzoni che parlano di sesso: ”Direi che sono abbastanza ossessionato dall’argomento”, dice.

E ricorda quando da ragazzino a Liverpool faceva di tutto con i suoi amici per tirare su i soldi e comprare qualsiasi giornale che avesse foto di donne nude: ”Andava bene qualsiasi cosa. Ce n’era uno che si chiamava Health & Efficiency, che titolo affascinante! Era una rivista che parlava di nudismo e naturismo, ma a noi interessavano solo le foto di donne nude. Una volta ho fatto anche il baby-sitter per guadagnare qualcosa e, mentre ero solo in casa con il bambino, mi sono messo a guardare nella libreria dei genitori. C’era un manuale di educazione sessuale, una cosa che a casa mia non c’era. Evidentemente erano dei genitori molto liberali, anche se non mi ricordo chi erano. L’ho aperto e ho visto cose come il Monte di Venere che hanno incendiato all’istante la mia fantasia di adolescente. E non è cambiato molto da allora”.

Il sesso è un tema che nel corso degli anni ha preso piede nelle sue canzoni, da “Why Don’t We Do It in the Road?” che parla di accoppiarsi allegramente in pubblico a “Eat at Home” del 1971 o “Nod Your Head” del 2007, facilmente interpretabile come un fervente omaggio al sesso orale, fino a qualche canzone dell’ultimo album “New”. ”Nod Your Head non è stata scritta con quel significato, ma ovviamente è una canzone che si presta al doppio senso, è una supposizione ragionevole”, dice McCartney. ”Se ci fosse un processo contro di me per perversione sessuale, quella sarebbe sicuramente una prova. Ma io negherei con forza!”.

Più parla del futuro, più pensa alla riconciliazione, al perdono, a mettere fine ai vecchi rancori. ”Con Yoko Ono, con John Lennon, con chiunque. Penso sempre a quello che mi direbbe George: “Paul, non vuoi lasciare in giro nella tua vita queste cose”. C’è un limite però. Mark David Chapman (l’uomo che l’8 dicembre 1980 ha sparato a John Lennon uccidendolo): Quella è un’azione compiuta da un imbecille totale. Non è una di quelle situazioni in cui non vai d’accordo con qualcuno e litighi; è qualcosa di molto più grave e qualunque cosa sia stata, malvagità o follia, secondo me è imperdonabile. Penso che potrei perdonare chiunque, ma non vedo perché dovrei perdonare lui. È una persona che ha fatto una cosa completamente folle e definitiva, perché dovrei gratificarlo con il mio perdono?”.