Artista genovese denuncia: Giorgia e i Negramaro mi copiano

Pubblicato il 19 Ottobre 2011 - 16:40 OLTRE 6 MESI FA

Giuliano Sangiorgi (Negramaro) - Lapresse

GENOVA, 19 OTT – Un autore musicale genovese, Antonio Melluso, artista che si autodefinisce “minore”, ha denunciato oggi a Genova che in Italia molti artisti famosi, da Giorgia ai Negramaro, dai Litfiba a Marco Mengoni, hanno tratto ispirazione e spesso copiato in modo integrale brani composti da lui e dal suo team (Marco Magi e Eugenio Cugnoli).

Melluso sostiene di essersi rivolto a più riprese alla Siae, ”ma senza successo”. Così oggi ha diffuso una nota alla stampa denunciando che alcuni recenti brani di successo (pubblicati in particolare dalla Sony Music Italia) sono stati plagiati da sue canzoni, che lui e il suo gruppo avevano inviato in passato alla stessa Sony.

”E’ una prassi ormai divenuta cronica ai danni di noi autori di canzoni cosiddetti ‘minori’ – ha dichiarato -Molte majors italiane, in particolare la Sony Music Italia e la Sony Publishing Italia, e molti degli autori e interpreti che sono a contratto, attingono sistematicamente alle nostre idee creativo-musicali e testual. Periodicamente noi le trasmettiamo a Milano, e ci vengono sistematicamente copiate”.

Melluso ha citato, in particolare, questi casi specifici: “Estate”, dei Negramaro (”è interamente ispirata a un nostro pezzo che facemmo ascoltare alla Sugar Music”); ”Sole Nero”, dei Litfiba (”il nostro titolo originale è “Solenero”); ”L’amore che conta”, di Giorgia (”il nostro titolo originale è ‘L’amore dà senso’, da noi fatto ascoltare alla Sony Publishing’).

”Siamo stufi – protesta Melluso – Non vogliamo mettere in discussione la professionalità di chicchessia, ma vorremmo che le case editrici musicali, le majors, i produttori, gli autori a contratto e gli interpreti stessi cominciassero a smetterla con questo genere di comportamenti ingiusti e collaborassero correttamente con coloro i quali forniscono l’humus creativo fondamentale, il pozzo mai estinto dei loro risultati finali editi e proficuamente riconosciuti”.