Sanremo 2014, ecco gli 8 giovani: The Niro, Bianca, Vadim, Diodato, Zibba e…

di Claudia Fascia
Pubblicato il 9 Gennaio 2014 - 09:07 OLTRE 6 MESI FA
Sanremo 2014, ecco gli 8 giovani: The Niro, Bianca, Vadim, Diodato, Zibba e...

Sanremo 2014, ecco gli 8 giovani: The Niro, Bianca, Vadim, Diodato, Zibba e… (Foto LaPresse)

SANREMO – The Niro, Bianca, Vadim, Diodato, Zibba, Filippo Graziani, Rocco Hunt e Veronica De Simone. Sono questi gli 8 “giovani” che prenderanno parte alla 64° edizione del Festival di Sanremo nel 2014. Dal 18 al 22 febbraio sarà il momento dell’esordio sul palco dell’Ariston per questi ragazzi.

C’è chi quest’anno festeggia i 20 anni dall’inizio della gavetta come Zibba, chi come Rocco Hunt ha un seguito di migliaia di fan sul web e l’irruenza dei suoi 19 anni, chi ha un cognome importante e un’esperienza oltreoceano (Filippo Graziani), chi scrive colonne sonore e ha diviso il palco con personaggi del calibro di Deep Purple o Amy Winehouse (The Niro), chi ha una passione per il cinema e nella sua musica porta De Andrè, Velvet e Subsonica (Diodato), chi arriva dal talent (Veronica De Simone) e chi da Area Sanremo (Vadim e Bianca).

Nuove Proposte, in parecchi casi, con tanta esperienza e gavetta alle spalle, tutti e otto consapevoli di avere una grande occasione davanti – per ognuno di loro è pronto un album da pubblicare o ripubblicare in concomitanza con il festival -, ma anche consci che Sanremo è un punto di arrivo e allo stesso tempo un punto di partenza.

“E’ un’occasione importante – dice il savonese Zibba, un figlio in arrivo giusto in tempo per il Festival dove presenta il brano Senza di te, due premi Tenco e una partecipazione al Concertone del Primo maggio alle spalle -, ma non l’occasione della vita. Io lo vivo come un passaggio”.

Non la pensa così la bionda 24enne Veronica (Nuvole che passano la sua canzone), reduce dal terzo posto di The Voice: “Sono forse quella con meno esperienza, ma per me il Festival è una cosa unica. E la mia gavetta è stata proprio la tv”.

A dividere il gruppo è proprio il giudizio sui talent. “Hanno aiutato la discografia – dice Diodato che all’Ariston canterà Babilonia – ma l’hanno anche appiattita. Ogni anno esce un ‘prodotto’ nuovo, che supera quello dell’anno precedente”.

Per Filippo Graziani (Le cose belle), che rifiuta il confronto con il padre Ivan (“chi cerca in me lui, sbaglia”) spesso “questi programmi hanno poco a vedere con la musica e più con la tv. Io non ho mai provato a partecipare. Non potrei perché lì cantano le canzoni di mio padre”. Vadim (La Modernità), invece, ha provato più volte a giocarsi la carta del talent: “se mi avessero preso, ci sarei andato. Comunque la musica è cambiata e ognuno fa la gavetta a modo suo”.

I “cuccioli” del gruppo sono Rocco Hunt e Bianca, 19 e 20 anni. Giovani ma con le idee chiare: il primo estroverso rapper salernitano impegnato, la seconda timida voce che punta a muoversi nel pop-soul e che presenta Saprai. “Porto a Sanremo Nu Juorno Buono – racconta il rapper salernitano, che insieme a Zibba e The Niro è quello che raccoglie i favori dei colleghi in vista della vittoria -, un pezzo impegnato che parla della mia terra, la terra dei Fuochi. Non sarei andato con nessun altro brano. Sento una grande responsabilità, con la mia musica arrivo a tutti, al figlio del boss e a quello del medico”.

Sguardo aperto, sorriso affabile, The Niro (il nome d’arte svela la passione per il cinema) per Sanremo ha abbandonato l’inglese, utilizzato finora per i suoi brani, e presenta 1969. “Non è una classico brano sanremese, ma rappresento il mio mondo. Paura? No, chiuderò gli occhi e andrò”.

“Siamo convinti di offrire il palco più importante della musica italiana a veri talenti ancora non conosciuti al grande pubblico, ma destinati a durare – spiega Mauro Pagani, che guida la Commissione musicale del Festival che ha scelto le sei canzoni dalle audizioni, alle quali si sono aggiunti i due artisti di Area Sanremo -. Sei artisti differenti, ma con molte cose in comune, la più importante è quella di riconoscersi nella canzone italiana pur nelle diverse tipologie musicali. Abbiamo cercato – aggiunge – di rappresentare l’attuale periodo senza esclusione di generi: il rock di Filippo Graziani convive con la melodia di Veronica, l’essere cantautore di Diodato non è poi così distante dal rap sociale di Rocco Hunt, mentre Zibba e The Niro rappresentano degnamente l’indie italiano”.