Scott Weiland, lettera dell’ex moglie: “Non sia un mito…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Dicembre 2015 - 17:29 OLTRE 6 MESI FA
Scott Weiland (foto Ansa)

Scott Weiland (foto Ansa)

NEW YORK  – Scott Weiland, tormentato cantante della stagione del grunge, ex cantante di Stone Temple Pilots e Velvet Revolver, è morto su un tourbus, davanti a una sala concerti della periferia americana, a 48 anni, con tutta probabilità in seguito all’ultima, ennesima, notte d’eccessi.

E ora l’ex moglie Mary Forsberg, madre di Noah, 15 anni e Lucy, 13 ha inviato una lettera a Rolling Stone America. Una lettera molto commovente, quanto impietosa: “La morte di Scott è una tragedia che non va glorificata con storie di maledizioni e rock’n’roll, in realtà non obbligatorie”. Perché, scrive Mary,  dietro il rocker, c’è un padre. E ci sono dei figli “che piangono, che urlano inascoltati di fronte a un uomo paranoico che non ricordava i testi delle sue canzoni e che in quindici anni si sarà fatto fotografare un paio di volte con i suoi piccoli”.

Se Mary ha apprezzato il fiume di empatia che ha travolto la sua famiglia dopo la morte dell’ex marito, non può fare a meno di ricordare che i suoi figli “hanno perso il loro papà anni fa. Ciò che hanno davvero smarrito il 3 dicembre è stata la speranza”.

Scrive ancora Mary: “Siamo noi, pubblico, a incoraggiarlo: leggiamo di orrende critiche, vediamo video con artisti che cadono a terra, incapaci di ricordare i loro stessi brani anche se il testo scorre su uno schermo a pochi metri. E poi compriamo lo stesso la loro musica perché ciò che dovrebbe essere materia d’ospedale viene considerata arte”. E conclude: “La nostra speranza è che la morte di Scott possa servire ad evitarne altre. Lasciamo perdere magliette depressive con scritto 1967-2015, usiamo quei soldi per comprare un gioco o un gelato a un bambino”.