ROMA – Intervistato da Repubblica, Tommaso Paradiso ha dato le sue spiegazioni sullo scioglimento dei The Giornalisti:
“C’era un bisogno che alla fine è stato, per così dire, ‘burocratico’. Abbiamo per molto tempo lavorato in questo modo e a Primavera e Musella le cose andavano bene, anzi erano molto contenti, non avevano lamentale da fare: entravano in studio, uscivo con le canzoni, ottenevamo successo, parola che posso davvero utilizzare, visto come sono andati i dischi e le canzoni”.
“Il problema – spiega – è nato quando tra di noi si sono intromesse altre persone, quando nei rapporti tra noi sono subentrati altri. Io ho detto che la situazione non mi sembrava sostenibile, che era sbagliato cambiare una squadra vincente, che era assurdo scombinare la traiettoria di una corsa che andava avanti a 160 all’ora e che nessuno ci poteva fermare. Invece la risposta è stata problematica, la situazione è scoppiata e io mi sono sentito nella classica situazione di non avere altra scelta e mettere per quel che mi riguardava la parola fine”.
“Dovevo farlo – continua – per continuare a vivere come voglio, pensare alla musica senza dovermi occupare di altre faccende ogni giorno. Io mi occupo di scrivere, cantare e suonare, alcune persone pensavano di potermi impedire tutto questo e mi hanno costretto ad andarmene. Io non volevo, nessuno di noi tre voleva che andasse così, non è stata colpa nostra, ma di altre persone”.
Paradiso pensa già al prossimo disco che uscirà entro la prima metà del 2020: “Sarà un disco legato alla vita che cambia, una via in cui ci sono sempre nuove persone, sensazioni, facce, bevute con gli amici, storie nuove, anche in un periodo in cui ci sono state nuvole”.
Fonte: La Repubblica.