Vasco Rossi, concerto a San Siro: sei appuntamenti a Milano

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Giugno 2019 - 15:42 OLTRE 6 MESI FA
Vasco Rossi a San Siro: sei appuntamenti e 29 canzoni a Milano

Vasco Rossi a San Siro: sei appuntamenti e 29 canzoni a Milano (Foto Ansa)

MILANO – San Siro attende Vasco Rossi. Questa sera, sabato primo giugno, si terrà il primo di una serie di concerti del rocker di Zocca nello stadio milanese. “Sei volte a San Siro non lo aveva mai fatto nessuno. Neppure Vasco Rossi”, ha ammesso lui stesso in conferenza stampa. 

“Non mi sarei mai aspettato di arrivare a tanto, non immaginavo neppure un decimo del successo ottenuto. E invece guardatemi, sono ancora qui, sono vivo e sto anche bene”, ha rassicurato prima della partenza di Vasco Non Stop Live 2019, sei concerti allo stadio di Milano (1, 2, 6, 7, 11 e 12 giugno) e due appuntamenti a Cagliari (il 18 e 19 giugno).

Sono passati 29 anni dalla prima volta a San Siro, era il 10 luglio 1990 e quel pezzo di storia si chiamava Fronte del palco. “Quell’anno ci fu la rivoluzione copernicana dei concerti in Italia, prima di allora solo gli stranieri come Bob Marley avevano riempito gli stadi, a noi toccavano i palasport o, al massimo, le curve. E poi feci 75mila persone. Posso dire di aver fatto costruire io il terzo anello. Invece per questo tour abbiamo venduto quasi tutti i biglietti in un’ora. Incredibile”.

Da quel 1990 il Paese si è trasformato, perfino la disperazione ha un’altra faccia. “Ora mi sembra più cupa, senza speranza – racconta -. O forse sto semplicemente invecchiando e vedo le cose diversamente. Per il resto sono uguale, con le stesse paure e ansie di allora”.

Una cosa però è cambiata: la vita spericolata ha fatto posto a quella sana, trascorsa in parte a Los Angeles, dove il sabato è solito organizzare una festicciola con amici: “Vado a letto presto, chi lo avrebbe mai detto”.

Proprio lui, quello che nel 1981 cantava l’inno di chi andava a letto la mattina presto e si svegliava con il mal di testa. Eppure lì, dall’altra parte dell’Oceano, Vasco può finalmente essere un uomo come tutti. “Il mio lusso è diventare nessuno, così posso finalmente guardare le persone senza essere fissato. In Italia, quando vado in qualche posto, dico sempre ‘sono in rappresentanza del mito'”.

Non è stato sempre così, Vasco non dimentica gli anni (tanti) in cui “i giornalisti mi hanno preso a schiaffi”, anni in cui la stampa lo ha trattato come un reietto, uno da evitare.

Questa sera aprirà la sua messa rock con “Qui si fa la storia”, l’invito “a scappare fuori di qui” urlato dalla sua voce roca e dalle chitarre elettriche. Continuerà con “Mi si escludeva”, scritto nel 1996 ma attualissimo per la capacità di raccontare chi è messo da parte. Stessa potenza concettuale per la terza, “Buoni o cattivi”, due categorie che Vasco conosce e ha raccontato bene.

Il suo, spiega, sarà un “tour dal taglio punk-rock, un concerto duro e puro: i tempi sono duri, io sono puro”. E allora ecco che lo show prosegue con “La verità”, perfetta in un tempo in cui regna quella che lui definisce “post verità, dove una bugia ripetuta diventa realtà”. Ventinove canzoni per celebrare 29 anni. E’ la resistenza di Vasco. “Cantare è il mio modo per restare lucido, per restare in forma. Insomma, per restare al mondo”. (Fonte: Ansa)