A cosa servono i miliardari

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 29 Ottobre 2015 - 05:50 OLTRE 6 MESI FA
A cosa servono i miliardari

Paperone

ROMA – Giuseppe Turani ha pubblicato questo articolo anche sul suo blog “Uomini e Businness”. 

“I ricchi svolgono una doppia funzione sociale: spendono soldi, e questo aiuta i consumi e quindi l’economia, e inoltre la loro stessa esistenza stimola l’invidia sociale, cioè la competizione e il desiderio di altri di diventare ricchi facendo cose. Se esageriamo fino ai limiti del paradosso, possiamo dire che sono un fattore di progresso.

Questo semplice concetto, però, qui da noi trova oppositori tenaci. Qui il ragionare politicamente corretto presuppone il mantra che “anche i ricchi devono piangere”. Quando c’è qualche misura impopolare da prendere, per farla passare basta introdurre qualche penalità speciale per i ricchi. Di solito si combinano disastri, ma l’opinione pubblica sembra gradire.

L’ultimo caso riguarda le barche da crociera, gli yacht, giustamente identificati con la ricchezza e quindi con il diavolo. Gli ultimi governi hanno fatto qualsiasi cosa per penalizzare il settore e il risultato è che i ricchi sono sempre ricchi (e probabilmente  continuano a correre per i mari con le loro barche), ma il settore è andato completamente in rovina. E pensare che era una delle tante eccellenze italiane.

Pazienza. Invece di avere operai intenti a costruire barche invidiate da tutto il mondo (e vendute ai ricchi miliardari) avremo operai in cassa integrazione. Niente di grave: si allunga solo la lista di quelli che vogliono far piangere i ricchi.

La stessa cosa sta accadendo con la tassa sulla casa. Persino persone eredi di una grande tradizione politica (Bersani e soci, ad esempio) hanno sprecato fiato e energie perché castelli, ville e abitazioni di lusso non fossero esentati dall’imposta sulla prima casa (come il governo aveva deciso all’inizio). Una volta questi soggetti si battevano per un nuovo modello di sviluppo. Questa volta si sono accontentati di una tassa sui castelli (in gran parte in rovina e con il tetto cadente, senza acqua nei fossati). E’ stato spiegato loro che il ricavato extra sarebbe stato ridicolo, ma invano: “i ricchi devono comunque piangere”. Almeno un po’.

E così anche i ricchi impareranno, come ha già imparato la classe media, a non spendere i loro soldi, a vivere il più modestamente possibile. Vedo una civiltà silvo-pastorale avanzare, maglioncini fatti in casa dalla nonna e cappottini rivoltati. Che meraviglia. Pensavo che tutto ciò fosse alle  nostre spalle, invece è davanti”.