“Brigata ebraica assassina”. Pro Palestina coerenti: all’epoca erano con Hitler

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 27 Aprile 2015 - 13:26 OLTRE 6 MESI FA
"Brigata ebraica assassina". Pro Palestina coerenti: all'epoca erano con Hitler

Foto d’archivio

ROMA – La storia, quella vera, tristemente si burla, amaramente prende per i fondelli chi la ignora totalmente. Lo fa quando l’ignoranza della storia va a nozze  con la presunzione di essere niente meno che dalla parte “giusta” della storia. Allora la storia vera si incarica di mettere in ridicolo i militanti della storia a fumetti.

E’ accaduto in occasione del 25 aprile italiano: in molte città e soprattutto in corteo a Milano militanti e organizzazioni che si auto definiscono pro palestinesi hanno prima posto il veto alla partecipazione alle celebrazioni della Brigata ebraica, poi posto la condizione che gli ebrei sfilassero pure ma senza le loro bandiere e infine, alla prova della piazza, hanno alternato e infilato il seguente rosario di slogan gridato con grande convinzione e passione: “Via i sionisti dal corteo”…“Palestina libera, Palestina rossa…” “Assassini, assassini…”.

Molti hanno provato a ricordare che la Brigata ebraica combatté in Europa contro i nazisti e quindi essendo il 25 aprile la festa della liberazione dell’Italia dal nazismo e dal fascismo quelli della Brigata ebraica nelle manifestazioni del 25 aprile ci stanno di diritto. Niente, non ha funzionato.

Qualcuno, molti di meno, si sono chiesti in sommesso silenzio perché mai oggi si inneggi alla “Palestina rossa” a partire da Gaza quando a Gaza soprattutto ma un po’ in tutto il movimento palestinese la bandiera dominante è quella verde dell’islamismo con a fianco non poche bandiere nere della jihad. Niente, è da Khomeini in poi che certo progressismo europeo confonde teocrazia con democrazia. Allora, era la prima volta, c’era qualche giustificazione per l’abbaglio. Oggi che  c’è perfino l’Isis ancora lo stesso errore? La prima volta è umano, la seconda è …Comunque tutti immemori, anche della prosaica e originaria circostanza per cui negli anni cinquanta, sessanta e settanta e sinistra si stava con gli arabi perché con gli arabi stava l’Urss e non perché gli arabi fossero “rossi” e neanche rosa pallido.

Molti comunque si sono stupiti, interrogati, preoccupati. Perché mai Centri sociali, antagonisti, pezzi e spezzoni di militanza politica e sociale che si vuole pro palestinesi arriva a gridare “Assassini” alla Brigata ebraica che settanta anni fa sparava ai nazisti? In fondo una coerenza, una stretta coerenza c’è, anche se con tutta probabilità i pro Palestina di oggi non lo sanno. Allora, settanta e passa anni fa, durante la seconda  guerra mondiale i palestinesi, o almeno  i loro rappresentanti religiosi e istituzionali, stavano con Hitler. Brigate con la svastica e con il simbolo delle SS combatterono al fianco dei nazisti dopo essere state reclutate con discreta facilità tra i musulmani dei Balcani e del Medio Oriente e in funzione anti ebrei e anti britannica giunse la benedizione ad Hitler dall’allora autorità religiosa e civile di Palestina.

Colpe antiche che non intaccano neanche di una frazione di millimetro il buon diritto odierno e futuro dei palestinesi ad avere un loro Stato. La storia non pratica vendette postume e sproporzionate, però sa prendersi ferocemente gioco di chi la ignora nel suo corso e prova a truccarla nel suo scorrere: se arrivi a gridare “Assassini” alla Brigata ebraica che combatté Hitler, allora ti meriti che la storia ti sbatta in faccia che allora i palestinesi stavano dalla parte di Hitler.