Grillo, Vespa e plastico di carcere con dentro Renzi e Berlusconi. Davvero può?

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 19 Maggio 2014 - 14:00 OLTRE 6 MESI FA

grilloROMA – Come presentarsi alla porta dell’ospite più gentile ed accogliente della storia repubblicana è un interrogativo da non sottovalutare. Un interrogativo che Beppe Grillo ha però risolto brillantemente. Stasera, il leader del M5S, sarà ospite di Bruno Vespa e, per rompere il ghiaccio e conquistare il cuore e l’audience di Vespa, si presenterà con un plastico, un plastico in stile villetta di Cogne. Wow. Già si riesce quasi a vedere l’occhio lucido di nostalgia e partecipazione del conduttore.

Il plastico di che? Ma che domande: il plastico di un carcere. Anzi il plastico “del” carcere, quello in cui M5S vincente e il popolo giudicante collocheranno i politici, la Casta tutta, a cominciare dai leader politici avversari. Una cella per Renzi, una per Berlusconi, una per Alfano, una per Vendola. Per Salvini anche? Non si sa. Di certo Grillo ha annunciato che vuole Napolitano a “Cesano Boscone”, quindi ad una sorta di servizi sociali. Ha promesso pubblici processi fiscali e patrimoniali a carico di chiunque, politici, giornalisti, professori, economisti, manager, non si sia per tempo convertito. Ora, fanno sapere non ufficialmente da M5S, il tutto verrà esempolificato ed esplicitato mostrando il plastico del carcere per i politici.

Con Grillo non si s mai se ci fa o ci è e quindi non si può sapere se la storia del plastico del carcere sia un’intenzione seria o uno spot pre spot. Lo porta davvero Grillo il plastico o solo lo minaccia/promette? E soprattutto ma davvero si può fare, si può andare in una trasmissione tv alla vigilia di elezioni e mostrare come se si vince si mettono in galera i perdenti? Se Grillo lo porta davvero il plastico del carcere, Vespa davvero lo fa giocare con quel giocattoli in studio?

Una settimana, anzi meno. Tanto manca al prossimo appuntamento elettorale. Sei giorni che non possono e non potranno che essere i più caldi e combattuti della campagna elettorale. Una campagna che si è tradotta sostanzialmente in uno scontro tra Pd e M5S, almeno per quelle che nel calcio sarebbero chiamate “le posizioni di vertice”. Uno scontro non all’ultimo voto, che il Pd arrivi primo appare abbastanza scontato, ma a caccia dell’ultimo voto perché, con ogni evidenza, la distanza tra primo e secondo nell’urna si è ridotta rispetto ad un mese fa e condizionerà il futuro prossimo della politica italiana.

Il premier Matteo Renzi, ragionevolmente convinto di aver in tasca il Nord, concentra la sua attenzione al Sud e punta molto sulle donne dedicandosi a piazze e rete, tradizionali terreni di conquista del Grillo nazionale.

Il leader pentastellato, invece, probabilmente costretto da un distacco maggiore rispetto a quello che poteva temere quando lanciò l’hashtag #vinciamonoi, stasera si presenterà addirittura a Porta a Porta. Niente di particolarmente strano, quale politico della prima e della seconda Repubblica non si è seduto sulle sedie e sui divani di Bruno Vespa nel suo salotto televisivo? Ovviamente nessuno, pregiudicati compresi. E da segretario di un partito politico non poteva certo nemmeno Grillo sottrarsi a questa prassi. Non fosse che Grillo, comportamenti a parte, ha sempre sostenuto di non essere né politico né il segretario di un partito. Ma se Parigi val bene una messa, anche un punto percentuale può valere una puntata di Porta a Porta.

Stasera Grillo sarà nel salotto di Vespa con il plastico di un carcere – in stile villetta di Cogne – con dentro tutti i leader politici”, anticipano Francesco Bei e Giovanna Casadio su Repubblica. Quale miglior regalo da parte dell’inventore della giornata del vaffanculo a quello che malignamente è stato definito il “maggiordomo della tv italiana”. Un espediente un po’ rozzo, forse, da parte dell’ex comico genovese che ha scelto di giocare sugli affetti per conquistare lo scaltro conduttore. E’ infatti nota a tutti la passione del bravo Vespa per i plastici. Qualcuno ci ha anche ironizzato su.

Ma conquistati il cuore dell’ospite e la platea cosa metterà in scena il leader pentastellato per il suo ritorno in Rai? Come Vespa è uomo di tv, Grillo è senza dubbio uomo e bestia da palcoscenico e non si lascerà certo sfuggire l’occasione di avere milioni di occhi e di orecchie cui parlare, con tutto il rispetto per i 40mila e rotti che votano sul blog.

E allora, se il carcere sarà da riempire con i pupazzetti dei leader politici, anche a rischio di toccare un altro affetto del padrone di casa, Grillo non potrà che partire da un trio, o magari un quartetto, fatto da Berlusconi-Dell’Utri-Scajola-Matacena. Tutti, inevitabilmente, al 41-bis nel carcere M5S e, conoscendo Grillo, probabilmente incaricati di lavori utili e non particolarmente nobilitanti.

Ma se è vero che il M5S come il Pd sono a caccia dei voti ex Forza Italia, è altrettanto vero che il nemico di Grillo è, almeno in questa elezione Matteo Renzi. Non più “ebetino”, non solo “Renzie” ma ormai “gnocco fritto”, il leader Pd e presidente del Consiglio nelle carceri grilline non potrà che essere assegnato alle cucine, verosimilmente con uno stipendio di 80 euro l’anno. E poi? Poi ci sono da piazzare Angelino Alfano, che in un afflato dantesco si può immaginare tra gli ignavi e Nichi Vendola che Grillo, essendo “oltre Hitler”, infilerà tra i sodomiti prima di venir a più miti consigli.

E ancora Giorgio Napolitano, chiuso nelle segrete a scrivere le sue memorie insieme a due disegni a gesso dei corazzieri, Mario Monti privato persino di una qualsiasi calcolatrice e, perché no, Mario Draghi che politico non è e Angela Merkel. Entrambi ai lavori forzati, il primo perché reo di non aver mai “faticato” e la seconda perché, seppur odiato, aveva ragione Berlusconi quando la dipingeva coma la “culona inchiavabile”.