Berlusconi compra casa di Apicella e Mariani, testimoni amici

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 23 Ottobre 2012 - 15:16 OLTRE 6 MESI FA
Silvio Berlusconi e Mariano Apicella

ROMA – Comprare casa ad un amico che ha bisogno di vendere in fretta, magari pagando un po’ più di quanto quella casa vale, non è certo peccato. Ma se l’amico compratore è imputato in un processo in cui l’amico venditore è testimone rischia di essere, se non peccato, almeno sconveniente. Ma Silvio Berlusconi non è un uomo che si lascia intimorire da maldicenze ed invidie così, all’amico Mariano Apicella la casa l’ha comprata, e chi se ne importa se il ‘cantante’ napoletano di lì a poco avrebbe dovuto testimoniare al processo Ruby. Anzi, già che c’era, il cavaliere casa l’ha comprata anche ad un altro testimone: il pianista di Arcore, Danilo Mariani.

Berlusconi, come lui stesso ama ricordare, è un uomo dal cuore d’oro. Pronti a spendersi, umanamente e soprattutto economicamente, per aiutare amici e conoscenti in difficoltà. Aiutò Lele Mora prestandogli una paccata di soldi, transitati per le mani e le tasche di Emilio Fede, ma questa è un’altra storia. Aiutò la povera nipote di Mubarak evitandole noie in questura come aiutò la giovane Karima, meglio nota come Ruby, quando le serviva un capitale per mettere su una palestra. Incurante che vedere la nipote di Mubarak aprire una palestra a Milano appaia singolare. E come aiutò tutte quelle, povere, ragazze passate alla storia come le ‘Olgettine’. E’ uomo dall’immensa disponibilità economica Berlusconi, e come tale è libero e può aiutare chi vuole e come vuole.

“Sa qual è la verità? È che siete tutti divorati dall’invidia! – ha dichiarato Apicella al Corriere della Sera – Perché di quel sant’uomo, di Berlusconi intendo, vorreste essere tutti amici. E invece, guarda un po’, quello è amico mio. E mi vuole pure bene… Tiè!”.

Tutta invidia. Ma facciamo un passo indietro per vedere come, questa volta, la generosità dell’uomo Berlusconi si è manifestata. Per scoprirlo poi, c’è sempre bisogno d’indagini accurate perché, oltre ad essere di buon cuore, è anche un uomo molto riservato che non ama pubblicizzare i suoi atti di bontà. Lo ha spiegato tempo fa lui stesso. In questo caso l’indagine, giornalistica, l’ha condotta il quotidiano Il Fatto scoprendo che una società immobiliare, legata a doppio filo a Berlusconi, ha comprato casa di Apicella e Mariani.

Il cantante napoletano era proprietario di un appartamento a Cecchina, piccola frazione dell’hinterland romano. Un appartamento di cui, come lui stesso racconta, Apicella voleva rapidamente disfarsi perché “aveva messo gli occhi su una villetta vicina”, presumibilmente più costosa. Un appartamento che è riuscito a vendere proprio alla vigilia del processo Ruby, ma è una coincidenza, all’immobiliare Dueville, partecipata al 40% dalla Dolcedrago di Berlusconi e per il restante 60% da due delle ventidue società che controllano Fininvest. Immobiliare che ha pagato l’appartamento in questione 280mila euro. Sottoprezzo secondo Apicella di almeno 10mila euro ma pagata, invece, circa il doppio del valore di mercato secondo le stime del Corriere della Sera.

“E quello, Berlusconi dico, è una persona che ha un sacco di soldi e, generosamente, mi ha voluto fare un piacere. È vietato fare un piacere a un amico?”. Si difende Apicella che ci tiene, nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, a fugare ogni dubbio sulla bontà della sua testimonianza che non è certo stata ‘inquinata’ dall’amicizia che lo lega all’imputato Berlusconi: “Senta, parliamoci chiaro: lei pensa forse che io, siccome mi è stato comprato quell’appartamento, sono poi andato in aula, al processo, a raccontare il falso? Io in tribunale ho detto la verità! Finché io stavo sveglio e non me ne andavo a letto, lì, ad Arcore, non succedeva niente di scabroso. E suppongo non succedesse neppure dopo…”. Ora siamo più sereni.