Berlusconi: Mi vogliono arrestare! Fermateli, se no nuove elezioni

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 1 Marzo 2013 - 15:33 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Mi vogliono arrestare, hanno costretto De Gregorio a parlare contro di me minacciando la galera per lui. E lui aveva molta paura della galera… Silvio Berlusconi ha le idee chiare e nette sul momento politico: i magistrati lo vogliono arrestare e quindi vanno fermati se qualcuno vuole fare un governo. Niente stop ai magistrati, niente garanzie per Berlusconi? E allora niente governo, se lo provino a fare da soli Bersani e Grillo, sarà, nel migliore dei casi, un aborto. E per chiarire il concetto oltre ogni dubbio fa sapere di “non essere ostile a una continuazione della campagna elettorale per andare al più presto a nuove elezioni dopo aver cambiato la legge elettorale”. Quel che si dive un avvertimento.

 Taciuta, ma neanche tanto, al grande pubblico ma confidata, dietro anonimato, ai giornalisti è questa la tattica e pure la strategia. Condivise con praticamente tutto il suo partito, in primis  quelli che sino a ieri erano più scettici nella difesa del Cavaliere e che, dopo i risultati elettorali, hanno ritrovato fede nell’intramontabile Silvio. Silvio che dimostra tanta disponibilità e tanta voglia di governabilità in cambio però di una sorta di salvacondotto.

La richiesta dei pm napoletani sarebbe, secondo fonti pidielline, una sorta di tentativo per comprendere che aria tira nel nuovo Parlamento. Una mossa per sondare il terreno in vista di una futura richiesta di arresto per niente poco di meno che Silvio Berlusconi. Un sogno, secondo i pidiellini, da tempo covato dai soliti magistrati comunisti e un sogno che ora potrebbe diventare realtà. Non esiste infatti più immunità dietro cui il Cavaliere possa rifugiarsi. Alle due Camere una maggioranza che possa bocciare un’eventuale richiesta di arresto semplicemente non c’è, e nemmeno la veneranda età dell’ex premier, 76 anni, costituirebbe un ostacolo. La legge stabilisce infatti che anche gli ultra settantenni possano incorrere in misure di limitazione delle libertà personali, compresa la detenzione, in occasioni e circostanze “eccezionali”. E se non è “eccezionale” la figura di un ex premier condannato vuol dire che l’eccezionalità non esiste.

L’avvocato Ghedini, spiegano sempre fonti del Pdl,(così si legge in un articolo de La Stampa) ha per ora fermato i magistrati, autorizzando l’apertura della cassetta di sicurezza che i pm volevano vedere. Ma è solo una mossa, un dilazione in attesa dell’attacco finale verso il bersaglio grosso, Berlusconi. Ma se l’immunità è ora una chimera  l’intramontabile Silvio ha ancora qualche carta da giocare, e non a caso ostenta sicurezza. Dalla sua il 30% di elettori che gli hanno rinnovato la fiducia e, soprattutto, l’assenza di una maggioranza al Senato. In questo quadro i voti del Pdl potrebbero dare la maggioranza al Pd, o almeno il margine per varare una nuova legge elettorale prima di tornare alle urne evitando così, a Bersani, di dover continuare ad implorare Grillo.

Forte dei suoi senatori, e convinto che prima o poi il Pd dovrà chiedere ad Arcore i voti che gli mancano a palazzo Madama, Berlusconi detta però le sue condizioni, e cioè immunità. Immunità che sia figlia della presidenza di una Camera o di un capo dello Stato che la garantisca o un salvacondotto poco importa, quello che conta è che Silvio, in cambio della governabilità, vuole chiudere una volta per tutte questa seccatura che la legge e i magistrati comunisti per lui rappresentano. Vuole e si sente in grado di ottenere che chi vuole governare “vada a Canossa” da lui con timbri e ceralacche dove sia scritto una volta e per sempre che lui, Berlusconi, in galera non ce lo manda nessuno.

In attesa di conoscere le prossime mosse dei pm, e in attesa di vedere cosa sarà del Pd e del Paese affila intanto Berlusconi le sue armi puntando, dopo il successo elettorale, nuovamente sulla piazza. Chiedono e invocano i suoi, da Angelino Alfano a tutti quelli che hanno ritrovato improvvisamente la fede nel Capo dopo aver visto le percentuali ottenute alle ultime elezioni, una grande manifestazione a sostegno di Silvio Berlusconi. Una prima data pensata per riempire piazza San Giovanni era quella del 16 marzo, unico neo il conclave in corso che potrebbe distrarre media e opinione pubblica, e allora si punterà probabilmente sul 23 dello stesso mese.