Bombe atomiche da far saltare tre Terra: ancora 17mila, chi le ha, dove e come

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 11 Giugno 2013 - 15:25 OLTRE 6 MESI FA
Il dottor Stranamore a cavallo della bomba in un film di Stanley Kubrickj

Il dottor Stranamore a cavallo della bomba in un film di Stanley Kubrickj

ROMA – Garantirono, attraverso un meccanismo perverso, la pace negli anni della guerra fredda. Ma finita questa da quasi 25 anni non sono le testate nucleari con lei scomparse. Diminuite sì, ma ce ne sono ancora nel mondo più che a sufficienza per distruggere il pianeta e annientare l’umanità una, due e se fosse necessario anche tre volte. Ma quante sono le testate nucleari in circolazione, chi le possiede e dove le disloca?

Risponde a questi interrogativi, o almeno prova a farlo vista l’ufficiosità di alcune informazioni e la reticenza di alcuni paesi, il Sipri, l’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma. A un passo dal quarto di secolo dalla fine della guerra fredda, Usa e Russia sono ancora le due superpotenze nucleari per eccellenza. Washington nel 2012 ha ridotto il suo arsenale da 8 mila a 7.700 testate. Mentre la Russia è passata da circa 10 mila a 8.500. Quantità che da sole sarebbero sufficienti a spazzare via ogni forma di vita dal nostro pianeta.

Ma il club nucleare ha però anche altri soci, tre autorizzati e almeno altri 4 non autorizzati. Oltre ad Usa e Russia, anche Cina, Gran Bretagna e Francia hanno “diritto” a detenere testate nucleari. Pechino, ad inizio 2012, ne possedeva 240 salite ora a 250. In aumento quindi. Mentre Parigi e Londra sono ferme rispettivamente a 290 e 160.

Qui finiscono gli ordigni “legali”, quelli cioè detenuti dai 5 paesi cui le Nazioni Unite riconoscono il diritto a possedere armi nucleari. Ma anche altre nazioni, senza autorizzazione Onu, hanno proseguito il loro programma nucleare e creato i loro arsenali, Israele in primis che stando alle stima dovrebbe avere a disposizione un’ottantina di testate. Nel caso dei paesi che detengono armi nucleari “illegalmente” le stime divengono comprensibilmente più approssimative in quanto non si tratta di notizie ufficiali o programmi di armamento o disarmo alla luce del sole.

Spostandosi ad est, ci sono poi Pakistan ed India che, entrambe, hanno arricchito negli ultimi dodici mesi i loro arsenali di una decina di “pezzi” arrivando a possedere tra 100 e 120 testate ciascuna. Dulcis in fundo la Corea del Nord con Pyongyang forte di 6 od 8 testate.

In tutto, sparse per il pianeta, sono circa 17 mila le armi nucleari attualmente esistenti. Meno delle 19 mila che c’erano a fine 2011 ma comunque abbastanza per disintegrare la vita e comunque meno solo grazie alla riduzione degli arsenali delle due superpotenze. Ad eccezione di Russia e Stati Uniti gli arsenali infatti aumentano o, nella migliore delle ipotesi, rimangono stabili.

Di queste 17 mila poi, 4 mila 400 circa sono già montate su missili o dislocate in basi operative, cioè sono pronte all’uso. Le altre, 12 mila 865, sono invece “in deposito”, stoccate cioè in luoghi sicuri e non immediatamente operative.

Gli Stati Uniti ne posseggono 2.150 operative e 5.550 “in sonno”. La Russia 1.800 pronte e 6.700 nei depositi. Delle 80 bombe israeliane poi 50 sono da montare su missili balistici e 30 da sganciare direttamente dagli aerei. La guerra fredda è finita ma il fascino sottile della Bomba rimane, e con lei il pericolo.