Bonus case governo abbassa monte da 96 a 80mila euro: blocco rimborsi a 4mila

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 28 Ottobre 2013 - 11:57 OLTRE 6 MESI FA

Bonus case governo abbassa monte da 96 a 80mila euro: blocco rimborsi a 4milaROMA – Bonus ristrutturazioni edilizie, insomma lo sconto fiscale, il rimborso fiscale in dieci anni per le spese di ristrutturazione di case, appartamenti, palazzi. Il sempre più sorprendente disegno di legge detto di stabilità di sorpresa ne riserva un’altra. Zitto zitto, quatto quatto il governo ha abbassato il monte del bonus, il tetto di spesa entro il quale scattava appunto il rimborso fiscale.

Era di 96mila euro, anzi è 96 mila euro fino a legge contraria il tetto di spesa. Tu spendi per ristrutturare casa fino a 96 mila euro, spendi in maniera documentata, pagando con “bonifici parlanti” e lo Stato, il fisco ti rimborsano il 50 per cento delle spese edilizie in dieci anni. Cinquanta per cento di 96 mila fa 48.000 euro. In dieci anni: 4.800 euro l’anno.

Ma adesso legge contraria sta arrivando, appunto la legge detta di stabilità. Nei primi quattro commi dell’articolo 18 della nuova legge, informa Il Sole 24 ore a firma Luciano De Vico, c’è scritto che i rimborsi Irpef, insomma quei 4.800 euro all’anno se hai speso 96 mila euro per ristrutturare, diventano al massimo 4.000 euro.

Quattromila euro per dieci non è la metà di 96mila che era il tetto precedente alla legge che si sta varando. Quarantamila euro sono il 50 per cento di 80mila. E quindi, matematica non è opinione, il tetto di spesa per le ristrutturazioni edilizie si abbassa di fatto ad 80 mila euro.

Il governo Letta nelle sue varie conferenze e dichiarazioni stampa si era affrettato a vantare l’intento di prolungare la validità degli sconti fiscali sulle ristrutturazioni fino al 31 dicembre 2014. Intento lodevole. Però tutti ai livelli grandi e piccoli del governo, dai Saccomanni fino ai Fassina, si sono guarda caso dimenticati di dire che la misura viene in parte finanziata dall’abbassamento della quantità del rimborso.

Come si ottiene questo risultato? Ovviamente non con un secco taglio della cifra. Ma aggirando con efficacia l’impopolarità del taglio e nascondendolo dietro una norma di apparente burocrazia fiscale. Come spiega Il Sole 24 Ore i rimborsi sopra i 4.000 euro tornano nella gestione della Agenzia delle Entrate. Cioè sarà l’Agenzia delle Entrate, con le sue modalità e soprattutto con i suoi tempi, a verificare e pagare il rimborso.

Oggi il rimborso fiscale sulle ristrutturazioni edilizie avviene tramite il sostituto d’imposta: cioè chi paga lo stipendio o la pensione paga anche il rimborso dovuto al contribuente l’anno dopo che la spesa da ristrutturazione è stata sostenuta. Bene, anzi male: la legge di stabilità stabilisce che sopra i 4000 euro il sostituto d’imposta non paga più. Va tutto in mano all’Agenzia delle Entrate che si prende almeno sei mesi di tempo per verificare e poi chissà quanti altri per pagare.

Così che un rimborso fiscale, già diluito in dieci anni, può ulteriormente sciogliersi, squagliarsi in quindici di anni e magari nel frattempo il contribuente passa a miglior vita, forse, e di sicuro a miglio fisco.

Non basta, la soglia dei 4000 oltre i quali il sostituto d’imposta non paga più il rimborso si raggiunge anche per somma. Quota di rimborso ristrutturazione edilizia, quota di rimborso per interventi energetici, quota rimborso per spese mediche, quota rimborso spese mobili, quota rimborso di qualunque natura…se la somma fa oltre quattromila ti pagherà l’Agenzia delle Entrate, l’anno che vuole, il mese del non si sa.

Come facilmente deduce Il Sole 24 Ore e chiunque abbia un minimo di buon senso, dietro l’acqua in bocca governativa su questa sorpresina c’è il “chiaro intento di procrastinare i tempi del rimborso”. E c’è oltre al danno la beffa: insopportabile farsi belli con la proroga del bonus ristrutturazioni e nascondere sotto al tavolo che i rimborsi fiscali del bonus si allontanano a dismisura nel tempo e che di fatto si abbassa il monte spesa su cui si calcola il rimborso.