Condono: da galera a evasori (contratto governo) al super regalo del paghi il 10%

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 11 Settembre 2018 - 08:59 OLTRE 6 MESI FA
Condono fiscale: da galera a evasori (contratto governo) al super regalo del paghi il 10%

Condono: da galera a evasori (contratto governo) al super regalo del paghi il 10% (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Guerra e pace agli evasori. Dal carcere, promesso nel contratto di governo, alla pace fiscale invocata dalla Lega che diventerà condono di fatto nella prossima legge di bilancio. E’ la parabola fiscale del governo italiano, passato dalle promesse di guerra senza quartiere all’evasione e agli evasori, al premio per questi su cui lavorano oggi i due azionisti della maggioranza.

Pace fiscale’ la chiama la Lega che punta molto su questo ma, più che pace, quel che si profila per i contribuenti italiani è un nuovo premio per chi non è in regola e nuovi ‘sberleffi’ per i soliti, pochi, onesti. Dal 4 marzo ad oggi il governo giallo-verde ha cambiato idea su molte cose, ed ha ovviamente diritto e dovere di farlo perché, come si sa, solo gli stupidi non cambiano mai idea. Ma se l’Ilva che doveva essere chiusa e invece resterà aperta riguardava una fetta, importante ma limitata, dell’Italia e degli italiani, l’ultimo testacoda dell’esecutivo riguarda tutti i contribuenti di questo Paese. Compresi quelli che le tasse non le amano e a buon bisogno nemmeno le pagano.

Di definitivo non c’è ancora nulla, ma le ipotesi sul tavolo per realizzare la famigerata ‘pace fiscale’ prevedono ora una rottamazione delle cartelle attraverso il pagamento del 10% di quanto dovuto. Uno sconto che doveva essere limitato alle morosità sino a 200mila euro e tetto che sta lievitando invece verso i 5miloni, e uno sconto che se farà felice chi risparmierà il 90% di quanto avrebbe dovuto, non potrà che far infuriare chi le tasse le ha pagate, tutte, quando doveva.

E poi l’ipotesi voluntary disclosure su cassette di sicurezza e contante sconosciuto al Fisco: chi porterà alla luce patrimoni sinora nascosti godrà di un forte sconto. Misura già adottata in passato e anche in altri paesi Ue come la Francia. Ma misura che, comprensibilmente, poco si concilia con la voglia di pace sbandierata dal nostro governo perché nei contribuenti onesti più che di pace susciterà sentimenti di segno opposto. Le maggiori entrate previste per le Casse dello Stato servirebbero e serviranno nelle intenzioni dell’esecutivo per finanziare la flat tax per le imprese e le partite IVA e, forse, la prima fase della riforma Irpef per le famiglie. Sia che si chiami pace, sia che si chiami condono.