Eccezione vecchietti Pensioni: 980 euro contanti. Conto corrente gratis?

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 12 Dicembre 2011 - 14:50 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Emendamento vecchietti”: una comprensibile, piccola e in fondo giusta variante al decreto “Salva Italia”. Sulle pensioni si discute, piange e litiga. Ma almeno per quanto riguarda il pagamento delle stesse, contanti o no, sembra che si sia trovato un accordo. Il governo sta infatti pensando di alzare da 500 a 980 euro la soglia oltre la quale la pensione mensile non viene più pagata in contanti. In questo modo, su una platea di 24,7 milioni di persone, quasi 19 milioni resterebbero col vecchio sistema. A margine dei lavori parlamentari, il sottosegretario per i Rapporti con il parlamento Giampaolo D’Andrea, dopo l’incontro a Montecitorio tra il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda e i relatori, ha reso noto infatti che il governo è pronto a dare parere positivo agli emendamenti alla manovra presentati nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera che puntano a innalzare il tetto dei pagamenti in contanti da parte delle pubbliche amministrazioni da 500 a circa 980 euro.

Questo perché, ogni volta che si parla di limitare il contante e di favorire l’uso della moneta elettronica, salta fuori l’ideal tipo della vecchietta che, poverina, si troverebbe di fronte a mille difficoltà, e con lei le proteste. Puntuale, anche questa volta, di fronte alla volontà del governo di non far pagare più in contanti le pensioni oltre i 500 euro, è arrivata la vecchietta. Per bocca del senatore Elio Lannutti, capogruppo dell’Italia dei Valori in commissione Finanze: “servirebbe solo a complicare la vita agli anziani, che sono abituati a ritirare la pensione in contanti e hanno poca o nulla dimestichezza con strumenti di pagamento elettronici e carte prepagate, e a scaricare su di loro ulteriori gravi costi”.

La levata di scudi contro l’idea di far pagare le pensioni non in contanti, rendendo così, di fatto, indispensabile e quindi obbligatorio, l’apertura di un conto corrente è stata diffusa e trasversale. Con l’Idv anche i sindacati, la segretaria dei pensionati Cgil, Carla Cantone: “Non capiamo il perché di tutto questo accanimento contro i pensionati da parte del governo. Non vorremmo che questa norma fosse un modo per togliere ancora qualche euro dalle tasche dei pensionati italiani in favore delle commissioni bancarie”.

In realtà la vecchietta è molto più furba di come viene dipinta e non avrebbe grosse difficoltà con un bancomat ma, l’idea di “obbligare” un rapporto con le banche, fa scattare delle reazioni istintive di fastidio. Infatti oltre alla non comunicabilità vecchietta-bancomat, le critiche nascevano dalla paventata possibilità che i pensionati per aprire un conto dovessero sobbarcarsi nuovi costi, a favore delle banche.

Banche che, dal canto loro, hanno dato una disponibilità di massima a far fronte alla questione, annunciandosi disposti «a ragionare su un conto corrente a zero spese per i pensionati al minimo» e «sui costi delle carte di credito alla luce delle misure annunciate dal governo». «Tutte le banche italiane sono disponibili» a discutere di questi argomenti, ha spiegato il presidente dell’Associazione bancaria, Giuseppe Mussari. «Ma non sono disponibili a dare gratuitamente servizi che costano alle imprese bancarie». Quelli collegati alle carte di credito, infatti, «sono servizi che hanno dei costi, dei rischi, che vanno remunerati come qualsiasi altro servizio offerto dalle imprese. Siamo totalmente disponibili a discutere assieme ai circuiti italiani e internazionali che offrono carte, di questa possibilità. Ma – ribadisce il presidente dell’Abi – è un servizio che costa, visto che la banca si assume quotidianamente il rischio dell’insolvenza del cliente e delle frodi». Conto corrente gratis per i pensionati sì, carta di credito e altri servizi gratis no, questa in soldoni la posizione delle banche.