“Montiparty” o Bunga-Bunga, cotechino o “farfalline”: dov’è la festa?

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 5 Gennaio 2012 - 15:23 OLTRE 6 MESI FA

Mario Monti e Silvio Berlusconi (Lapresse)

ROMA – Il grande comunicatore e “il freddo”. Che di differenze tra Mario Monti e l’ex premier Silvio Berlusconi ce ne fossero in abbondanza è cosa nota a tutti. Differenze politiche e umane. Ma la polemica innescata da Roberto Calderoli con l’interrogazione a risposta scritta su una presunta festa che Monti avrebbe organizzato a Palazzo Chigi per capodanno, inevitabilmente riporta alla memoria altre feste organizzate da un altro premier. Quelle “cene eleganti”, altrimenti dette del bunga bunga.

Per carità, vero è, come ha tenuto a precisare Calderoli stesso, che Berlusconi le sue feste le organizzava a casa sua, cioè a Palazzo Grazioli, a Villa Certosa od Arcore (le location certo non mancano al cavaliere) e che quindi non comportavano oneri per i cittadini. Ma si è dimenticato, Calderoli, che più d’uno ha sospettato, talvolta dimostrato,  che alcuni ospiti di Berlusconi raggiungessero i festeggiamenti con auto blu o, peggio, voli di Stato. Comportando quindi costi impropri per l’utilizzo di quelle pubbliche risorse. Ma, nonostante la richiesta di Calderoli parta proprio dalla volontà di avere chiarimenti in merito a chi fosse andato il conto della festa a casa Monti, se al premier o al pubblico, questo aspetto passa in secondo piano quando al bunga bunga viene accostato il “Montiparty”.

Una semplice cena di natura privata, dalle ore 20.00 del 31 dicembre 2011 alle ore 00.15 del 1° gennaio 2012, alla quale hanno partecipato: Mario Monti e la moglie, a titolo di residenti pro tempore nell’appartamento suddetto, nonché quali invitati la figlia e il figlio, con i rispettivi coniugi, una sorella della signora Monti con il coniuge, quattro bambini, nipoti dei coniugi Monti, di età compresa tra un anno e mezzo e i sei anni”. “Gli acquisti sono stati effettuati dalla signora Monti a proprie spese presso alcuni negozi siti in Piazza Santa Emerenziana (tortellini e dolce) e in via Cola di Rienzo (cotechino e lenticchie). La cena è stata preparata e servita in tavola dalla signora Monti”. Così, attraverso un comunicato ufficiale l’attuale primo ministro descrive la sua serata. Cotechino e lenticchie cucinate dalla signora Monti e mangiate, magari davanti alla tv per distrarre i bambini, insieme a figli e nipoti.

Dal canto suo Berlusconi non ha mai descritto ufficialmente le sue feste, si è per lo più limitato a smentire quello che i giornali e i magistrati riportavano, ma l’atmosfera sembrava essere certamente diversa. Minorenni, forse, partecipavano anche alle feste del cavaliere, ma non i nipotini di Berlusconi, al massimo la nipote di Mubarak. E al posto di cotechino e lenticchie certo cibi più raffinati e, soprattutto, qualche cadeau. Se la signora Monti si rifornisce infatti di tortellini e cibi vari in noti negozi della capitale, nessuno ha mai detto dove il cavaliere o chi per lui comprasse quelle collanine, quei ciondoli, le farfalline e soprattutto i costumi che si racconta animassero le sue serate.

Monti poi, nella sua risposta a Calderoli, si consente di ironizzare sui chiarimenti chiesti dal leghista: “Il Presidente Monti non si sente tuttavia di escludere che, in relazione al numero relativamente elevato degli invitati (10 ospiti), possano esservi stati per l’Amministrazione di Palazzo Chigi oneri lievemente superiori a quelli abituali per quanto riguarda il consumo di energia elettrica, gas e acqua corrente”. Per la serie “da quale pulpito” avrà pensato il premier vedendo il mittente dell’interrogazione. Dieci ospiti da Monti quindi.

E da Berlusconi? Anche qui i dubbi non sono stati sciolti. Certo le feste organizzate dal Cavaliere sono state più di quelle organizzate da Monti, e quindi il numero di partecipanti variava ma, a parte alcuni ospiti fissi, tipo Emilio Fede, c’erano invitati certamente più “vip” rispetto alla famigliola Monti. Come George Clooney e la Arcuri, attori e attrici più o meno famosi e le oramai celeberrime olgettine, oltre alle nipoti di capi di stato stranieri naturalmente. Tutti ospiti che la difesa dello stesso Berlusconi ha chiamato ora in tribunale come testimoni. Gli ospiti di Monti si saranno probabilmente divertiti meno, pare infatti non ci fosse nemmeno un finto vulcano in salone, ma almeno potranno star certi di non dover comparire in tribunale.