A nome di Grillo elogio del contante: popolare, anti tasse, decrescente

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 8 Aprile 2013 - 14:16 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – E i grillini riscoprirono il contante… Buttata lì, quasi confusa tra mille altre dichiarazioni, la votata Ditta Beppe Grillo ha riscoperto l’antica e mai sopita italiana passione per la carta moneta unita alla diffidenza per ogni forma di moneta elettronica. “Nessun altro mezzo di pagamento offre pari protezione e uguale garanzia di disponibilità”, ha fatto sapere Beppe Scienza, un po’ l’economista di casa Grillo. Amore per il contante prodotto dell’antipatia, per usare un eufemismo, verso le banche. Almeno ufficialmente. Ma amore che è anche popolare e allo stesso tempo al sapor di anti tasse. Ed ha poi il pregio di segnare la via verso la decrescita felice. Quindi viva la banconota, a mazzo o a rotolini. E morte alla carta di credito e al bonifico elettronico. Una campagna nascente timbrata M5S. Popolare, molto popolare in un paese che ancora paga in contanti i tre quarti delle sue transazioni e in un paese dove il gap digitale affligge la metà della popolazione. Anti tasse perché, come ognun sa, il contante non si “traccia”, meno che mai lo traccia il fisco. E ammiccante, come ognun può sognare, alla decrescita felice. , anche se ora di decrescente c’è proprio il contante. Comunque, tre piccioni con una fava.

In una giornata in cui ha fatto notizia la promessa di occupazione delle Camere da parte dei parlamentari grillini se non saranno varate le commissioni permanenti di Camera e Senato, in una cronaca ancora piena dei resoconti della gita in pullman dei suddetti cittadini, e non onorevoli o senatori, e già proiettata sui 6 mila euro mensili che ora Grillo ha sdoganato come necessari e sufficienti per i suoi eletti, l’uscita di Scienza ha trovato poco spazio e risalto. Ma non è passata comunque inosservata.

Ha anzi, la difesa del contante, trovato una quasi immediata sponda in casa pidiellina con Jole Santelli che ha rivendicato come questa battaglia “di libertà” sia da anni portata avanti dal partito di Silvio Berlusconi. Ed anzi, ha contestato a Grillo di averla in passato criticata e di aver subito su questo tema “le peggiori accuse anche dagli stessi grillini”. Se l’è presa, giustamente, il Pdl. La difesa del contante è un tema caro al popolo, in altre parole una politica populista, ed è un terreno su cui il partito del Cavaliere pascola da tempo e che non ha alcuna intenzione di cedere alla concorrenza.

Ma perché Grillo e i suoi sono per l’uso del contante e non di altre forme di moneta e pagamenti? Parte della spiegazione la fornisce lo stesso Scienza sostenendo che moneta elettronica, carte di credito e simili sono strumenti delle banche che alle banche convengono. Le malefiche istituzioni bancarie, colpevoli se non di tutti almeno di buona parte dei problemi che affliggono il nostro mondo, lucrano, come è vero e come sostiene Scienza, su tutto ciò che non è carta moneta: bonifici, carte di debito e credito e così via. A sostegno della sua tesi Scienza sottolinea che la “Bce ha inviato a Cipro contenitori con 5 miliardi di euro in banconote, non in carte di credito”. E se è lecito ed auspicabile che, per sostenere la sua tesi, Scienza abbia in mente anche motivazioni ed argomenti migliori e più solidi, va detto che le banche lucrano anche sulla moneta che elettronica non è. E non a caso sono nate alcuni secoli prima della moneta elettronica.

In attesa di maggiori delucidazioni da parte grillina sulle qualità taumaturgiche del contante, si possono avanzare due ipotesi alternative e non su questa riscoperta passione. Quella che sarebbe più genuina è quella dalle tinte della decrescita felice. Decrescita sostenuta non da ieri dal movimento di Grillo e che, giudicando insostenibile l’attuale modello di crescita perpetua, propone una via alternativa. Su questa strada il ritorno al contante potrebbe essere una sorta di avvio di un cammino a ritroso. Dal contante allo scambio di generi e servizi socialmente utili? O più semplicemente il contante come moneta più “sobria” e adatta ai “prossimi quattro/cinque anni in cui saremo tutti più poveri ma più felici” (parole testuali di Grillo)?

Proprio baratto no, ma certo fuga e orrore dalla finanza. Verranno messi al bando anche i mutui e anche i fondi pensione? Sono entrambi finanza, finanza pura. Senza i quali non c’è casa e neanche pensione. Oppure, ipotesi meno nobile ma più credibile, potrebbe la passione per il contante avere, orrore solo a dirlo, motivazioni politiche. Pagare in contanti, dicono, non favorisce le banche, ma non aiuta nemmeno il fisco. Pagare cash non è sinonimo certo di evasione, ma aiuta di sicuro chi qualcosa vuole nascondere. Argomentazione assai popolare quindi che assicura, specialmente in un Paese allergico alle tasse come il nostro, un discreto ritorno in termini di consenso.