Suspense Imu, scommettiamo che…rata giugno addio, dicembre si paga

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 23 Agosto 2013 - 15:13 OLTRE 6 MESI FA

imu-tassaROMA – “Imu, stop alla rata di dicembre. Dal 2014 scatta la service tax”, titola oggi in apertura il Sole24Ore. “Allarme Imu, mancano i soldi per abolirla. Saccomanni incontra il Presidente del Consiglio: coperture insufficienti”, racconta, sempre in prima pagina, Repubblica. Che di certezze sul destino della tassa sulla casa ce ne siano poche o nessuna appare evidente. E la “suspense” tra gli italiani cresce. E allora scommettiamo che nessuno farà pagare ai proprietari di prima casa la metà dell’Imu 2013, la rata di giugno che  andrà in cavalleria, nel dimenticatoio, nel secchio dei rifiuti. Il prossimo Cdm, in programma il 28 agosto, cancellerà la scadenza del 16 settembre, data in cui la prima rata Imu sospesa a giugno andrebbe saldata.

Contribuenti salvi quindi in autunno, ma la scommessa continua: la situazione politica non consentirà una riforma piena della tassazione sulla casa da inserire nelle legge di stabilità. Tra ottobre e novembre si starà tra la crisi di governo e la paralisi di governo. E allora per mala e obbligata inerzia nessuno sarà in grado di cancelòlare la seconda rata, quella di dicembre e quindi al 16 dicembre la mezza Imu 2013 restante si paga. E’ uno scenario, una scommessa, somiglia però molto a una notizia.

Anche se mai come ora i rapporti di governo tra Pd e Pdl, causa condanna di Silvio Berlusconi, sono stati così tesi, anche se mai come in questo momento la crisi di governo appare dietro l’angolo, o forse anche per questo, è praticamente una certezza che i due partiti che reggono l’esecutivo Letta si metteranno d’accordo sull’eliminazione della rata prevista per metà settembre prossimo. Questo perché la decisione in merito andrà presa entro fine mese, presumibilmente nel Consiglio dei Ministri in calendario il prossimo 28 agosto, data in cui, certamente, un governo ci sarà ancora essendo il nodo Berlusconi non ancora arrivato al voto. Ci sarà quindi un esecutivo in grado di assumersi la responsabilità politica di una simile decisione e, per di più, sarà un esecutivo composto da due partiti, Pd e Pdl, con l’occhio già sulla crisi che si profila per l’autunno. Due partiti di cui certamente nessuno vorrà accollarsi il peso e la responsabilità, alla vigilia di una campagna elettorale, di essere agli occhi degli italiani quello che ha reintrodotto l’Imu. Tutti d’accordo quindi nello spedire nel dimenticatoio la scadenza del 16 settembre, come fu per quella di giugno, ma partita che si riaprirà tre mesi dopo appena, a dicembre. Far pagare a settembre la rata di giugno sarebbe notizia atta a turbare l’umore se non l’ordine pubblico, quindi quella rata non si paga più.

M a Natale, gli italiani troveranno la nuova tassa sulla casa,  nelle vesti della service tax? E’ questo il programma, l’intenzione, anzi il crono programma del governo. Ma che governo ci sarà a ottobre, novembre, dicembre? Un governo i grado di produrre al suo interno una riforma fiscale niente meno su tutto il comparto immobiliare e dei servizi urbani? Un governo dentro e intorno al quale trovano felice e armoniosa sintesi due antitetiche concezioni del fisco e dello Stato, del patrimonio privato e del pubblico servizio?  La nuova imposta che includerà una serie di voci, dal possesso della casa appunto sino ai rifiuti, dovrebbe infatti far parte della Legge di Stabilità. Legge che andrà in discussione tra ottobre e novembre mentre il passe conoscerà la massima instabilità politica. Legge che sarà quindi quanto più emergenziale possibile e che neanche tenterà ardue e impossibili riforme. Facile quindi che la Service Tax resterà orfana di maggioranza politica e parlamentare e quindi cederà per mala inerzia il passo a quel che c’era prima: la seconda rata dell’imu 2013 da pagare e poi per la Service Tax 2014 chi governerà provvederà. Scommettiamo?

Inverno: sarà pressoché impossibile che Pd e Pdl possano accordarsi per metter mano a Service Tax mentre stanno dilaniandosi su Berlusconi condannato e renitente alla pena. E in questo clima chi lo trova il paio di miliardi per cancellare anche la rata di dicembre dell’Imu?

Il destino delle tasse sugli immobili quindi, nello nostra scommessa è  legato al destino del governo Letta e di Berlusconi. Scommettiamo?