Lega sanità. Rizzi, Longo: appalti a società che le compagne

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 17 Febbraio 2016 - 13:46| Aggiornato il 18 Febbraio 2016 OLTRE 6 MESI FA
Lega sanità. Rizzi e Longo: le compagne in società

Lega sanità. Maria Paola Canegrati, un giro di tangenti

ROMA – Lega Nord, che botta! Ha accusato il colpo Roberto Maroni leghista governatore della Lombardia che ha scelto di non coprire e difendere a prescindere e in prima battuta il suo braccio destro alla sanità regionale Fabio Rizzi. Ha accusato il colpo soprattutto Matteo Salvini che due giorni dopo aver denunciato la “magistratura schifezza” per l’indagine sui rimborsi indebiti dei leghisti in Regione Piemonte, ha dovuto a denti stretti sibilare il “chi ha sbagliato pagherà, chiunque sia”. Già, che botta per la Lega perché stavolta sembra proprio che Rizzi e Mario valentino Longo suo capo staff siano stati presi con le mani nel sacco.

Nel sacco della Sanità lombardo/leghista. Infatti Rizzi era in Regione il presidente della Commissione Sanità e soprattutto era l’architetto-ideatore della nuova versione del sistema sanitario regionale. Sistema che dal punto di vista delle prestazioni mediche funziona, ma sembra, anzi è sicuro, funziona anche come fabbrica di tangenti e arricchimenti indebiti. Il Sole 24 Ore stima il giro d’affari della sanità lombarda a 18 miliardi di euro e calcola l’ultima tangente conosciuta a 80 mila euro versati, 250 mila in arrivo, 1,5 milioni promessi.

Versati, in via di spedizione e promessi da Maria Paola Canegrati, che amava autodefinirsi “Mandrake” quando si trattava di aggiudicare appalti alle sue imprese o imprese a lei collegate. Di cosa si occupavano e occupano queste imprese? Di cure odontoiatriche. Insomma delle cure per ogni affezione, fastidio o malattia di denti o cavo orale. Erano le aziende assistite da Mandrake il lato privato della sanità lombardo-leghista. Il lato, meglio dire il socio privato. Quando la struttura pubblica ti dirottava in convenzione, ti dirottava da Canegrati/Mandrake.

E, a siglare il carattere societario della vicenda, non solo gli interventi di Rizzi/Longo perché le aziende Canegrati/Mandrake avessero commesse e autorizzazioni. C’era di più, c’era qualcosa che faceva famiglia. Silvia Bonfiglio e Lorena Lidia Pagani, compagne di Rizzi/Longo erano socie della Canegrati nella società Spectre (che sottile ironia nel battezzarla così) che deteneva il 50 per cento della Sytcenter che lavorava sui denti dei lombardi. Era la Lega/Sanità. Che botta per la Lega!