Al mondo mancano milioni di femmine: “abortite” e poi rubate e vendute

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 7 Novembre 2011 - 13:10 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Al pianeta mancano milioni di nati femmine, dovrebbero esserci ma non ci sono: eliminate nel ventre materno là dove la popolazione umana è più numerosa e prolifica. Il rapporto naturale, cioè standard, tra nati maschi e nate femmine è di circa 105 a 100: senza la mano delle famiglie nascono e dovrebbero nascere 105 maschi ogni cento neonate femmine. Ma in Cina e soprattutto in India e comunque nei paesi a più alta incidenza demografica il rapporto sale e si distorce a 115/120 nati maschi per cento femmine. La natura ovviamente non c’entra, la distorsione è indotta dalla cultura delle famiglie. Che in Cina e soprattutto in India lasciano “libera” la prima gravidanza, accettando il sesso del nascituro/a. Ma dalla seconda gravidanza e soprattutto dalla terza in poi praticano di fatto la soppressione del secondo e terzogenito se questo si annuncia di sesso femminile. Avviene in dimensioni di massa in Asia ma è una “cultura” esportata anche con l’emigrazione. Anche in Italia ad esempio le comunità asiatiche, soprattutto quella indiana, riscontrano un rapporto distorto tra nati maschi e femmine, frutto di pratiche di aborto selettivo.

Su larga scala il fenomeno è devastante: in Cina per trenta anni si poteva avere un solo figlio e questo ha portato le famiglie a far “sparire” gravidanze e anche neonati di sesso femminile. Con la drammatica conseguenza di una scarsità di donne nella popolazione. Di qui una sorta di mercato selvaggio e nero delle donne per giovani scapoli. Ci sono agenzie che in modo legale importano donne vietnamite, mongole, coreane, birmane. Ma ci sono anche organizzazioni che praticano una tratta schiavile delle donne. Donne rapite, vendute, imprigionate come schiave nella casa di chi le compra. Organizzazioni criminali: la polizia cinese ne ha contate finora ben 429. Sul mercato una bambina da ridurre in schiavitù costa seimila euro. L’ultima retata ha portato alla liberazione di 3.500 donne e bambine nello Hebei. In India il fenomeno è ancora più vasto e ancor meno combattuto dalle autorità.

Mancano milioni di donne al pianeta e all’umanità: prima fatte sparire nel ventre materno e poi, a decine, centinaia di migliaia quelle fatte nascere, rapite, vendute e fatte schiave chiamandole mogli.