Pensioni baby, ancora 531mila nel 2011. Costano il doppio di tutta la Casta

Pubblicato il 24 Gennaio 2013 - 15:20| Aggiornato il 6 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Paura  sempre più diffusa di non andarci prima dei 70 anni, problema esodati che Bersani rinfaccia a Monti. E’ questa la carne viva del tema pensioni. Però c’è una storia dimenticata ma viva: è la storia delle baby pensioni. Quei 531mila trattamenti pensionistici pagati, ancora nel 2011, a chi con una legge del 1973, ha potuto lasciare il lavoro con appena 19 anni e mezzo di contributi o anche meno se erano “donne con prole”. Mezzo milione e passa di baby pensionati che costano la bellezza di 9,5 miliardi di euro l’anno, esattamente il doppio di quanto costa agli italiani, tutta insieme, la tanto vituperata casta. Già, perché i 180mila politici grandi, medi, piccoli e piccolissimi si mangiano 4/5 miliardi di euro per esistere, stipendi, palazzi, vitalizi, benefit, autisti e tutto il resto compresi, compresi anche i Batman.

La questione delle baby pensioni, su cui torna il direttore de La Stampa Mario Calabresi rispondendo ai lettori del suo quotidiano, è un problema antico, vecchio di ben 40 anni. Correva infatti l’anno 1973 quando, il 29 dicembre, entrò in vigore il decreto che prevedeva la possibilità per i dipendenti del settore pubblico di andare in pensione con 14 anni sei mesi e un giorno per le donne con prole, 19 anni sei mesi e un giorno per gli uomini, e 24 anni sei mesi e un giorno per i dipendenti degli enti locali. Decreto voluto e licenziato dall’allora governo composto da Dc, Psi, Psdi, Pri. Voluto fondamentalmente per conquistare un bacino di voti, i destinatari delle baby pensioni appunto e le loro famiglie, e varata con una mentalità a dir poco scarsamente lungimirante.

Decreto che a quasi mezzo secolo dall’introduzione ha fatto pagare allo Stato, al primo gennaio del 2011, poco più di 531mila pensioni a persone ritiratesi dal lavoro prima dei 50 anni di età, spesso molto prima. Baby e fortunati pensionati residenti principalmente al Nord che costano complessivamente 9 miliardi e mezzo l’anno. Due i miliardi che sborsa l’Inps per le sue 107.000 baby pensioni e 7 e mezzo i miliardi pagati invece dall’Inpdap, l’istituto previdenziale dei dipendenti pubblici, per le sue 425.000.

Decreto che concesse ai fortunati destinatari circa 16 anni in più di pensione rispetto ai pensionati medi, dato che tradotto in valori del 2010 significa un costo in più per le casse pubbliche di 148,6 miliardi di euro rispetto a quanto si sarebbe versato se ci fossero stati solo ‘normali’ trattamenti pensionistici da saldare. Un mare di denaro pubblico speso per mantenere, in media, i baby pensionati per 41 anni dopo la fine della loro esperienza lavorativa.

La Stampa cita una tabella elaborata dall’ufficio studi di Confartigianato che mostra come quasi 17.000 di queste baby pensioni riguardino persone che hanno lasciato il lavoro a soli 35 anni di età. E considerando poi che l’età media di vita stimata è salita a 85,1 anni, si tratta di persone che resteranno per oltre 50 anni in pensione. Cioè cittadini che hanno riscosso e riscuoteranno in assegni pensionistici il triplo di quanto hanno versato in contributi. Un sistema in maniera autoevidente assolutamente insostenibile.

Tutto questo, come detto, per un costo di nove miliardi e mezzo l’anno, una cifra pari al 4/5% del totale della spesa pensionistica, e una cifra che è all’incirca il doppio di quanto ogni anno la casta tutta, dal primo onorevole all’ultimo consigliere circoscrizionale, ci costa.

Non rappresentano è vero i baby pensionati l’unico problema del nostro sistema pensionistico, e comunque non sono loro i responsabili di quella follia che divenne decreto. I baby pensionati sono i fortunati che hanno potuto beneficare di una scelta sconsiderata della politica. Una scelta fatta per guadagnar consenso ma fatta sulla pelle delle generazioni future. Il costo di queste pensioni è infatti a carico dei lavoratori che le devono mantenere, con i loro contributi. Quei lavoratori di oggi che per andare in pensione dovranno attendere di essere senior.