Torna il vuoto a rendere: riporta la bottiglia, sarai pagato

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 23 Gennaio 2012 - 14:56 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Nuova vita al vuoto”, potrebbe essere lanciato così il ritorno in auge del vuoto a rendere. Ritorno stabilito dal decreto liberalizzazioni che, tra le nuove misure, ne resuscita anche una vecchia: quella appunto del “vuoto a rendere”. Quella pratica per cui, se si compra un alimento, ad esempio del latte, si paga una cauzione per la bottiglia e una volta consumato l’alimento, riportando il contenitore al negozio o al supermercato, i soldi della cauzione vengono restituiti.

“I venditori al dettaglio devono ritirare dai consumatori finali, contestualmente alla cessione del singolo prodotto, il deposito cauzionale, garantendo la restituzione dello stesso o la corresponsione di un titolo all’acquisto di valore almeno equivalente, a fronte della restituzione degli imballaggi usati” recita il testo del decreto che riporta in vita il vuoto a rendere e il deposito cauzionale. Una pratica antica che solo chi ha più di 30 anni può ricordare. Pratica apparentemente efficace mandata in soffitta, soppiantata dalla raccolta differenziata. Ma gli italiani, almeno in tema di differenziata, non sono degli esempi di virtuosismo e così, quella scritta “vuoto a rendere” che compariva piccola piccola sulle lattine e sulle bottiglie, torna ad essere la soluzione migliore per produrre meno rifiuti.

Dall’attuale articolo del decreto non è ancora chiaro quali saranno i materiali da “rendere”. Storicamente il vuoto più reso è sempre stato il vetro. Ma in teoria quasi qualunque tipo di imballaggio potrebbe essere restituibile. Cartone, tetrapak, vetro, plastica, alluminio: tutto. Si spera che, oltre al vetro, vengano inclusi almeno i contenitori di plastica, largamente preponderanti sul mercato degli alimentari. In ogni caso, questo articolo non è definitivo, il vuoto a rendere torna di certo, ma la materia sarà disciplinata dal Ministero dell’Ambiente e il Ministero dello Sviluppo Economico con un apposito decreto entro la fine di giugno 2012.

Quello che è certo è che l’idea di far pagare il contenitore in anticipo, con l’obbligo di restituirlo al venditore per avere indietro la cauzione, sicuramente garantirebbe il suo riciclo in maniera molto più efficiente di quanto sia avvenuto finora con la raccolta differenziata. Il vecchio/nuovo sistema di gestione potrebbe portare a una notevole diminuzione della quantità di rifiuti: i contenitori e le bottiglie possono subire un processo di igienizzazione e poi essere nuovamente riempiti, evitando il riciclo e la rifusione per produrre nuovi recipienti. Se si ricicla una bottiglia di vetro mantenuta integra, ad esempio, il risparmio di energia è cinque volte maggiore alla ri-fusione dei vuoti conferiti nelle isole ecologiche. E in media la bottiglia può essere riutilizzata anche cinquanta volte prima di terminare definitivamente la sua vita.